Brasile. L’arcivescovo di Rio: le carceri non rieducano e sono in crisi
L'arcivescovo di Rio de Janeiro, mons. Orani João Tempesta, recentemente nominato
cardinale da Papa Francesco, ha messo in discussione il sistema carcerario brasiliano,
evidenziando che le prigioni del Paese “non rieducano” i reclusi. Secondo la nota
pervenuta all’agenzia Fides, l'arcivescovo ha incontrato la Presidente del Brasile,
Dilma Rousseff, nel palazzo presidenziale, a Brasilia, martedì scorso, e in questa
circostanza ha manifestato la sua preoccupazione per le carceri del Brasile, che sono
in una situazione di crisi tremenda. “Per quanto si possa dire che ci sono nuove carceri,
non si riesce ancora ad ottenere che la gente che vi risiede sia ri-educata, che acquisisca
un modo corretto di vivere e possa tornare nella società” ha detto l’arcivescovo.
Le sue parole sono state ampiamente riprese dalla stampa in quanto la situazione delle
carceri brasiliane ha attirato l'attenzione delle organizzazioni internazionali dopo
le violenze dello scorso anno avvenute nelle prigioni dello stato di Maranhao, dove
62 persone sono morte nel corso del 2013. Nel 2014 il centro penitenziale di Pedrinhas,
uno dei più violenti del Paese, sempre nello stato di Maranhao, ha già registrato
tre morti, l'ultimo il 21 gennaio. La realtà di Pedrinhas riflette la situazione del
sistema carcerario brasiliano. Secondo un recente studio ufficiale, pubblicato dalla
stampa locale, le carceri del Brasile possono accogliere 306.497 detenuti, ma alla
fine del 2011 i detenuti erano 514.582. Il ministro della giustizia ha annunciato
la costruzione di nuovi locali per le carceri, con l’obiettivo di raggiungere 62.000
nuovi posti prima della fine del 2014, anche se questi non copriranno l'attuale deficit
di 208.000 posti. (R.P.)