Belgio. I vescovi: no all'eutanasia. Rispettare il valore della vita
Ribadiscono il no all’eutanasia e sottolineano la possibilità di morire con dignità
i vescovi del Belgio, riuniti in Assemblea a Grimbergen. In una nota, i presuli sottolineano
di sentirsi “fortemente interpellati” dalla proposta di legge in discussione alla
Camera, relativa all’eutanasia sui minori. Un progetto che mira a estendere il quadro
legale per autorizzare, in determinate condizioni, l’eutanasia sui minori previo il
parere di uno psicologo che attesti la capacità di discernimento del ragazzo. Solo
i minori che vivono sofferenze fisiche insopportabili e non curabili, in fase terminale,
potranno, sotto la supervisione di un team di medici e con il consenso dei genitori,
beneficiare dell’eutanasia che essi stessi hanno richiesto. Ma perché “legiferare
in una materia così delicata?”, si chiedono i presuli, che sollevano poi cinque obiezioni.
La prima riguarda “il divieto di uccidere, uno dei fondamenti della società”: “Aprire
la porta all’eutanasia sui minori, invece, significa correre il rischio di estenderla
ai disabili, ai malati mentali, a coloro che sono stanchi di vivere”. In pratica,
scrive la Chiesa belga, significa “trasformare il senso della vita umana ed accordare
il valore di umanità solo a coloro che sono in grado di riconoscere la dignità della
propria vita”. La seconda obiezione riguarda l’ambito medico-scientifico: “Ci si dimentica
il ruolo della sedazione per calmare il dolore e l’importanza delle cure palliative,
che preparano serenamente alla morte”, notano i vescovi, ricordando quindi – come
terzo elemento – la necessità di una riflessione accurata sulla morte, affinché non
sia “un tabù”, ma si possa raggiungere “con dignità, rispettando il valore della vita
umana”. L’obiezione successiva riguarda invece la sofferenza: è normale temerla, affermano
i presuli, ma quando, malgrado tutto, essa è presente, è importante capire come affrontarla
non solo per il malato, ma anche per i suoi familiari. Infine, la Conferenza episcopale
belga si sofferma sulla dimensione spirituale: “Nella questione dell’eutanasia si
gioca tutto il senso della vita”, scrive, e per i cristiani tale senso si ritrova
nella dimensione pasquale che vede la passione, la morte e la risurrezione di Cristo.
Di qui, l’invito a tutte le istituzioni cristiane affinché propongano “un approccio
etico” in questo contesto. (A cura di Isabella Piro)