2014-01-21 14:17:40

I vescovi europei chiedono rispetto per il riposo domenicale. Sostegno dei sindacati


“Domenica di riposo e lavoro dignitoso in Unione Europea”. Se ne è parlato ieri a Bruxelles, dove si è tenuta nel Parlamento europeo, la Conferenza promossa dalla Comece - la Commissione degli Episcopati dei Paesi dell’Ue - in collaborazione con l’Alleanza europea per la domenica, cui aderiscono politici, sindacati, enti religiosi, associazioni familiari. Roberta Gisotti ha intervistato Laila Castaldo, responsabile del settore commercio del Sindacato Uni-Europa:RealAudioMP3

R. - Tutti abbiamo lo stesso obiettivo: quello di difendere la domenica come un giorno comune di riposo. Dal punto di vista sindacale, noi crediamo che soprattutto i lavoratori del commercio, che spesso sono costretti contro la loro volontà a lavorare la domenica, a volte neanche compensati con un salario maggiore, debbano riprendere un po’ il controllo della loro vita privata. Pensiamo a quella che è la vita familiare o la partecipazione ad attività come quelle del volontariato piuttosto che all’attività politica oppure anche altre attività più della sfera privata… Ovviamente nel momento in cui un lavoratore è costretto a lavorare la domenica può anche partecipare meno alla vita sociale e quindi essere un cittadino attivo anche in altre sfere che non siano quelle che lo vedono solo come un lavoratore. Se non c’è un giorno comune di riposo, quello che succede è che non c’è più una sincronizzazione tra vita lavorativa e vita privata. Quindi quello che pensiamo è che bisogna anche recuperare alcuni valori che si sono persi e non dare assolutamente priorità solo al valore del profitto. Purtroppo quello cui abbiamo assistito negli ultimi anni, soprattutto in Paesi dell’Europa del sud - come la Spagna, l’Italia e molto anche nei Paesi dell’Est - è una liberalizzazione selvaggia, in cui una lobby di poche multinazionali ha imposto una apertura 24 ore su 24 e senza regole. Questo noi assolutamente non lo accettiamo!

D. - Dott.ssa Castaldo, ma ci sono prove che il lavoro domenicale porti bene all’economia?

R. - Assolutamente no! Anzi, ci sono studi che dimostrano che non si aumenta il profitto di un’azienda se si rimane aperti una domenica: se una famiglia ha, per esempio, 100 euro da spendere in una settimana, quei 100 euro li spende e li spalma sulla sua spesa di tutta la settimana e magari anche sulla domenica: ma non spenderà di più, perché la domenica il negozio è aperto. Il reddito di cui dispone una famiglia è sempre quello, lo spalma solo su un giorno in più. Quindi dal punto di vista del reddito, sicuramente non ha un ritorno per le aziende. E’ solo un modo per le aziende per recuperare quote di mercato e fare anche concorrenza sleale con i piccoli imprenditori e le piccole aziende, che si vedono schiacciate dalle grandi multinazionali della grande distribuzione, che approfittano di questa apertura domenicale.


Ultimo aggiornamento: 22 gennaio







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