Svolta maggioritaria di Renzi. La minoranza del partito si smarca, Berlusconi apprezza
Premio di maggioranza per chi raggiunge almeno il 35% dei voti, altrimenti doppio
turno. E’ il centro della proposta di riforma della legge elettorale presentata dal
segretario del Pd, Matteo Renzi, alla direzione del partito. Renzi ha poi respinto
le polemiche seguite al suo incontro di sabato con Silvio Berlusconi. Apprezzamento
del Cavaliere per le parole del segretario Pd. Alessandro Guarasci:
L’Italicum,
così la definisce Renzi, mira ad essere una svolta maggioritaria. Il sistema prevede
l'assegnazione di un premio di maggioranza che porti al 53% al minimo, ed al 55% al
massimo. Premio assegnabile se uno ottiene il 35% dei voti al primo turno. Se così
non è si va al doppio turno. Previste soglie di sbarramento. Niente preferenze, ma
si’ alle primarie per le liste. Renzi punta ad arrivare ad un via libera della Camera
per febbraio, convinto che il partito sarà unito. Ed ancora, la riforma del Senato.
Nella seconda meta di febbraio il Pd presenterà un ddl costituzionale per arrivare
all'ok in prima lettura a Palazzo Madama entro il 25 maggio. Renzi poi risponde al
leader della minoranza Gianni Cuperlo, negativo sulla proposta, e assicura: non va
contro la costituzione. Prima della direzione, Renzi si era confrontato con il segretario
di Ncd Angelino Alfano, che dice sì all’impianto ma chiede che i parlamentari non
siano nominati. Berlusconi apprezza e parla di un’intesa per il Paese. Sulla svolta
maggioritaria di Renzi, l’opinione del direttore di Aggiornamenti Sociali, padre
Giacomo Costa
R. - Perlomeno è sicuramente una chiave per tornare a fare
politica. E’ uno dei criteri, un punto di riferimento che si è dato: ovvero superare
una situazione a larghe intese, tornare politicamente a una situazione più vivace
che rispetti l'agone politico e i confronti per lo meno tra i grossi partiti
D.
- Renzi ha difeso la sua scelta di incontrare Berlusconi. Che cosa ne pensa?
R.
- Questo è uno degli altri obiettivi di questa manovra, ovvero: uscire da un'impasse
in cui non si decide niente. Sicuramente non è una mossa che avremmo immaginato. però
è una mossa che cerca di interpretare la situazione e prendere una posizione.