2014-01-20 20:03:39

Nuovi scontri in Ucraina. Yanukovych lancia un appello al dialogo


Ucraina. Nuovi scontri a Kiev, dopo che domenica le violenze avevano causato 150 feriti. Anche ieri migliaia di persone sono scese in strada per protestare contro il presidente Viktor Yanukovych per aver rifiutato l'intesa con l'Unione Europea. Sostegno alle manifestazioni è stata espressa dalla leader dell'opposizione, Yulia Tymoshenko, che si trova in stato di detenzione. E i ministri degli Esteri dell'Ue hanno manifestato "profonda preoccupazione" per la legge approvata giovedì scorso, che limita fortemente le proteste di piazza. Intanto il presidente ucraino lancia un appello al dialogo per trovare un compromesso e pacificare il paese. Sullo sfondo, dunque, la spaccatura nel Paese tra europeisti e sostenitori della linea filorussa del governo. Delle implicazioni sul piano delle relazioni internazionali, Fausta Speranza ha parlato con Daniele De Luca, docente all’Università del Salento:RealAudioMP3

R. – Le implicazioni, in condizioni normali, dovrebbero essere serie, perché qui c’è una chiara violazione della libertà di espressione da parte di un popolo. Anche questa legge appena approvata, praticamente, vieta le proteste. E’ una legge dovuta alle ultime manifestazioni, al primo rifiuto del presidente ucraino di andare incontro alle richieste dei contestatori della piazza. Teniamo presente, però, che il presidente ucraino non è nuovo a queste cose. Nel momento in cui in piazza si stava protestando, nel dicembre stesso, rafforzava un patto, che indicherei come un patto di fedeltà a Mosca, un patto di fedeltà alla Russia. Se la Russia, infatti, in quel patto si assumesse la responsabilità e comprasse il debito pubblico dell’Ucraina, a questo punto l’Ucraina sarebbe completamente nelle mani di Mosca.

D. – Parliamo di altri attori della vicenda? Ci sono l’Unione Europea, da una parte, e Mosca, dall’altra, ma non solo…

R. – Non solo. Abbiamo, di fondo, una questione energetica e credo che sia sotto gli occhi di tutti. L’Ucraina, ma la Russia in particolar modo, possono bloccare il passaggio del gas verso l’Europa. Quindi, innanzitutto un accordo tra Ucraina ed Europa sarebbe stato estremamente conveniente per noi europei. Poi c’è la questione dei diritti umani e in generale anche il ruolo, non solo di una forza diplomatica, che l’Europa ha sempre meno; ma bisogna vedere anche quale potrebbe essere il ruolo degli Stati Uniti. Gli Usa sono interessati ad entrare in una contrapposizione con la Russia anche su questa questione? Io credo di no, credo che gli Stati Uniti di questi anni, l’amministrazione Obama, non abbiano intenzione di entrare in contrasto con nessun Paese per riaffermare quelli che sono i loro legittimi diritti.

D. – C’è l’impressione che in questo momento ci sia una sorta di braccio di ferro tra Unione Europea e Russia per la vicenda ucraina, ma che ci sia anche altro da ridefinire nei rapporti. E’ così?

R. – Penso che l’Ucraina sia un semplice strumento di riappropriazione del forte ruolo internazionale che la Russia aveva perso, una volta crollato il blocco sovietico - l’Unione Sovietica in particolar modo - e che negli ultimi anni invece sta riaffermando sempre più fortemente. Ripeto: l’Ucraina diventa uno strumento nelle mani di Mosca, per dire “noi siamo qui, abbiamo il nostro ruolo”. In più, l’Ucraina è uno dei Paesi che praticamente continua ad essere un cordone sanitario a protezione della Russia; e c’è sempre di fondo – io lo sottolineo – anche una questione di sicurezza. C’è, cioè, l’intenzione da parte della Nato, da parte degli Stati Uniti di dispiegare una serie di armi protettive, di armi difensive intorno alla Russia e questo naturalmente contraria particolarmente il governo di Mosca.

D. – Ci sono dei rischi a rendere strumento di altre logiche, di altre politiche un Paese grande e importante come l’Ucraina?
R. – Io esordirei dicendo che ci potrebbero essere. Se non ci saranno è perché alla fine molti di noi guarderanno da un’altra parte, oltre al fatto che la Russia ha anche bisogno di fare la voce forte all’estero, perché forse ha maggiori problemi anche all’interno. Non dimentichiamo che, a breve, inizieranno le Olimpiadi invernali e il problema della sicurezza interna in Russia è estremamente grave, così come si è dimostrato negli ultimi attentati. E’ un modo, quindi, anche di distrarre l’opinione pubblica locale, ma anche quella internazionale, a seconda di dove si va a mettere la macchina da presa.

Ultimo aggiornamento: 21 gennaio







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