Immigrazione: presentata a Roma la guida Caritas sui luoghi di culto
Una guida per sapere dove poter pregare, ma anche un’ indicazione preziosa per conoscere
dove si riunisce la propria comunità d’origine, e dove sentirsi a casa nonostante
le distanze. E’ questo il fine della guida ai luoghi di incontro e di preghiera rivolta
agli immigrati di Roma e provincia presentata ieri a Roma, presso il Seminario Romano
Maggiore. L’iniziativa è stata promossa dagli uffici Caritas e Migrantes del Vicariato
di Roma. Ascoltiamo il servizio di Marina Tomarro.
Sono oltre
293 i luoghi di culto a Roma e provincia 37 in più rispetto al 2011, e sono suddivisi
in 228 cattolici e ortodossi, 27 protestanti, 7 per gli ebrei, 25 per i musulmani,
8 tra buddisti ed induista e Sik. Sono questi i dati che emergono dalla guida ai
luoghi di incontro e di preghiera realizzata dalla Caritas di Roma e da Migrantes.
Luoghi che per chi viene da lontano diventano anche un modo per sentirsi a casa
e ritrovare le tradizioni delle proprie comunità. Ma questa iniziativa può favorire
il dialogo interreligioso? Franco Pittau del Centro studi e ricerche IDOS e
tra i promotori della guida:
R. – Il dialogo si può svolgere a due livelli;
un livello dottrinale e un livello di preghiera, che si è iniziato con gli incontri
di Assisi, e questo è molto bello e possibile. Poi c’è un livello di collaborazione
per la pace e per la solidarietà, per l’attenzione ai poveri e per l’attenzione culturale,
che noi possiamo vivere tutti i giorni. Una guida come questa, favorisce questo livello
terzo di incontro, cioè porta le persone di differente religione a lavorare insieme
e a sentire la solidarietà. E come dice un vecchio canto che noi cantiamo in chiesa:
Lì dove c’è comunità c’è Dio.