Ban Ki Moon invita l'Iran alla conferenza di pace Ginevra 2. L’opposizione siriana:
noi non ci saremo
A due giorni dalla Conferenza di pace Ginevra 2 la Coalizione nazionale siriana delle
forze dell'opposizione e della rivoluzione ha annunciato che diserterà l’incontro
se il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon non ritirerà il suo invito
all'Iran a prendere parte al tavolo svizzero. Il servizio è di Salvatore Sabatino:
Incertezza.
E’ la parola più ricorrente nelle cancellerie internazionali, per questo evento –
la conferenza Ginevra2 – che continua ad essere un punto cruciale da cui ripartire.
Verso quel processo di pace auspicato da tutti, ma difficile, difficilissimo da raggiungere.
A dimostrarlo anche l’ultimo episodio, che vede contrapposti Iran e Coalizione nazionale
siriana delle forze dell'opposizione e della rivoluzione. In mezzo il segretario generale
dell’Onu, Ban Ki Moon, che ha invitato a Ginevra Teheran, ben contenta di parteciparvi.
Un sì che ha, però, provocato la minaccia degli oppositori al regime di non sedersi
al tavolo delle trattative. Nel frattempo frena sulla partecipazione della Repubblica
Islamica anche Washington, chiedendo che prima Teheran accetti la richiesta dell'istituzione
di un governo siriano di transizione. Tanti, dunque, i punti di frizione. Tanti gli
attori in campo. Tanti gli equilibri da rispettare. Per una soluzione che, inevitabilmente,
non può essere unica, come sottolinea Giorgio Bernardelli, esperto di Medio
Oriente, al microfono di Giancarlo La Vella:
R. - Non c’è, oggi, una
soluzione per la Siria: l’unica possibile soluzione è un approccio che aiuti a trovare
nuovi equilibri di forza all’interno di un’intera regione. Bisogna anche dirsi molto
chiaramente che senza “Ginevra 2” l’alternativa è una guerra che andrà avanti per
anni, in Siria …