Apostolato del mare. Card. Vegliò: solidali con famiglie dei pescatori e chi è ostaggio
di pirati
“Non possiamo ignorare la situazione penosa in cui molti pescatori e le loro famiglie
stanno vivendo”. E un “pensiero speciale va ai marittimi ancora ostaggio dei pirati
e delle loro famiglie in attesa”. Il cardinale Antonio Maria Vegliò mette questi due
pensieri nel segno della solidarietà al centro del suo intervento col quale ha inaugurato
ieri mattina a Roma l’Incontro annuale dei Coordinatori Regionali dell’Apostolato
del Mare, che proseguirà fino venerdì prossimo. Nel suo intervento, il presidente
del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti ha definito
“urgente” l’adozione di “misure più significative per sviluppare approcci vecchi e
nuovi alla cura pastorale rivolta al mondo dei pescatori”, chiedendo poi a cappellani
e volontari di continuare ad essere, ove possibile, accanto a chi vive il dramma dei
sequestri in mare e di mostrare ai loro familiari “il volto amorevole della Chiesa”.
A
un anno dal Congresso dell’Apostolato del Mare, svoltosi in Vaticano, il cardinale
Vegliò ha richiamato le parole di Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica Stella
Maris – “promuovere uno spirito ecumenico nel mondo marittimo (...) per incoraggiare
e promuovere la cooperazione e il reciproco coordinamento dei progetti tra le Conferenze
Episcopali e gli Ordinari locali" – calandole nello scenario attuale, quello di un
settore che – ha notato – “sta rapidamente cambiando con l'apertura di nuove rotte
marittime e la fusione delle aziende tesa a massimizzare l'efficienza e profitto”.
Per far fronte a ciò, il porporato ha invitato a “rafforzare la solidarietà tra le
nazioni” impegnate in questa specifica attività pastorale alla “condivisione di risorse”
e allo “sviluppo di competenze nei vari settori dell'industria marittima, in particolare
sulla pesca. “Con un dialogo paziente – ha affermato inoltre – si dovrà creare nelle
Chiese nazionali e diocesane la consapevolezza e l’attenzione verso questo ministero
molto specifico”, cosicché l’apostolato del mondo marittimo sia considerato “parte
della sollecitudine pastorale ordinaria delle Chiese”.
Da un punto
di vista organizzativo, relativo all’Apostolato del mare, il dicastero dei Migranti
ha suddiviso il mondo in nove regioni ed ha affidato la cura pastorale di ciascuna
regione a un coordinatore. Le nove regioni del mondo sono: Nord America e Caraibi,
America Latina, Africa Oceano Indiano, Africa Occidentale, Europa, Asia del Sud, Asia
Orientale e del Sud, Stati Arabi del Golfo e Gibuti. (A cura di Alessandro De Carolis)