La Siria al centro del dibattito internazionale in vista di Ginevra 2
La situazione in Siria è stata al centro di un colloquio telefonico tra il presidente
degli Stati Uniti Obama ed il premier britannico Cameron. I due leader hanno sottolineato
il loro impegno per la conferenza di pace Ginevra 2 e hanno parlato della crescente
crisi umanitaria causata dal conflitto. Ma di Siria si è parlato ieri anche a Mosca,
dove il ministro degli Esteri Lavrov ha incontrato il collega iraniano Zarif prima
di vedere quello siriano al Muallen. Sentiamo Giuseppe D’Amato:
L’Iran non accetta
precondizioni alla sua partecipazione a Ginevra. Questa la posizione di Teheran espressa
da Javad Zarif dopo un incontro a Mosca con l’omologo russo Serghej Lavrov, il quale
ha, a sua volta, negato l’esistenza di un piano a tre con Damasco per risolvere la
crisi in Siria. “Non abbiamo – ha detto il capo della diplomazia di Mosca – alcuna
agenda segreta”. Lavrov ha sottolineato che gli iraniani hanno influenza sui processi
in corso in Siria. Ecco perché devono partecipare. Gli Stati Uniti subordinano invece
la presenza di Teheran alla condivisione di tutti gli obiettivi stabiliti per la conferenza
di pace. Washington spinge per la creazione di un Esecutivo di transizione. Secondo
l’agenzia Reuters la Russia è pronta a comprare grossi quantitativi di petrolio iraniano
in cambio di strumentazione e merci, forse armi, con l’obiettivo di rafforzare la
propria presenza in Medio Oriente. Dopo questa notizia dura è stata la reazione americana.