Convenzione diritti del fanciullo. Mons. Scicluna: la Santa Sede la attua e la promuove
La Chiesa cattolica vuole essere di esempio nella protezione dell’infanzia: è quanto
ha affermato mons. Silvano Maria Tomasi, osservatore vaticano presso la sede Onu di
Ginevra, nella sessione del Comitato della Convenzione dei diritti del fanciullo,
svoltasi questo giovedì nella città elvetica. La Santa Sede, come altri Stati, ha
discusso il rapporto sull’applicazione della Convenzione. All’appuntamento era presente
anche mons. Charles J. Scicluna, già promotore di Giustizia della Congregazione
per la Dottrina della Fede. Philippa Hitchen lo ha intervistato:
R.
– It was grueling, in the sense it was a very long session and it was very engaging
… E’ stato estenuante, perché la sessione è stata molto lunga e molto impegnativa.
Il relatore ha espresso gravi preoccupazioni e il dialogo interattivo è stato importante
e fecondo. Penso che noi condividiamo i principi della Convenzione sui Diritti dell’infanzia
e penso anche che abbiamo manifestato in maniera molto chiara e coerente alla comunità
internazionale che la Santa Sede è partecipe, che in quanto Stato sovrano la Santa
Sede sta attuando la Convenzione e che la Santa Sede, in quanto organo centrale della
Chiesa cattolica, promuove i valori della Convenzione; anche il Diritto Canonico,
in quanto espressione della giurisdizione della Santa Sede, è costantemente aggiornato,
come è accaduto nel 2010, in modo che le procedure e le questioni sostanziali possano
essere affrontate in maniera adeguata.
D. – Tra le preoccupazioni ci sono le
accuse secondo le quali il Vaticano non abbia fornito informazioni in merito ad alcuni
casi di abuso. Come avete risposto a questo?
R. - It was not within the remit
of the Committee to ask for individual cases, even if … Non rientrava nelle competenze
del Comitato indagare su singoli casi, anche se vi è un caso individuale che rientra
nelle competenze della Convenzione, ed è il caso di un diplomatico cittadino vaticano;
le accuse contro di lui sono sotto inchiesta. Di questo argomento ha parlato apertamente
il nunzio, capo della delegazione vaticana, l’arcivescovo Tomasi. Per quanto riguarda
altri casi, la risposta costante della Santa Sede è che questi casi sono trattati
a livello locale e che devono essere trattati a livello locale.
D. – I gruppi
delle vittime, le reti dei ‘sopravvissuti’ affermano però che questo non è sufficiente
per rispondere alle loro esigenze di trasparenza ai più alti livelli. Come rispondere
a queste affermazioni?
R. – I think there are two important elements of this
which are transparency and … Credo che siano due gli elementi importanti in questo
ambito, e cioè la trasparenza e la responsabilità. E credo anche che trasparenza e
responsabilità debbano iniziare a livello locale. Per quanto riguarda le procedure
a livello della Santa Sede, credo che le parti interessate ad ogni singola procedura
individuale abbiano ogni diritto di accesso ad ogni informazione utile alla loro difesa,
all’esercizio del loro diritto nell’ambito del sistema del quale operiamo.
D.
– Lei segue questo problema all’interno del Vaticano da ormai molti anni. Pensa che
questa sessione segni comunque un punto di svolta?
R. – It does bring great
visibility to concerns and issues on the international level … Sicuramente conferisce
grande visibilità a preoccupazioni e problemi a livello internazionale ma anche è
stata ed è un’occasione in cui la Santa Sede non solo ha potuto ascoltare le preoccupazioni,
ma ha potuto esprimere pubblicamente il suo impegno nei riguardi dei valori della
Convenzione sui Diritti dell’infanzia, compreso il fatto che l’interesse del bambino
è una preoccupazione di primaria importanza in qualsiasi processo decisionale.
D.
– Possiamo aspettarci ulteriori dichiarazioni a conclusione di questo incontro?
R.
– That would depend on the Secretary of State. This is a routine report that is … Questo
dipenderà dalla Segreteria di Stato. Questo è un rapporto di routine che rientra nella
Convenzione. La Segreteria di Stato segue gli impegni assunti dalla Santa Sede nelle
relazioni presentate, ricevendo reclami, rispondendo ai problemi … certamente, in
quando delegazione, abbiamo comunicato ogni preoccupazione alle autorità della Santa
Sede.