Alluvioni nelle Sulawesi: 13 morti e 40 mila sfollati. Cattolici in prima fila nei
soccorsi
È di almeno 13 morti e oltre 40mila sfollati il bilancio, ancora provvisorio, delle
alluvioni e delle frane che hanno colpito l'isola di Sulawesi, nella parte settentrionale
dell'arcipelago indonesiano. Le pesanti piogge hanno innalzato i fiumi, che hanno
rotto gli argini e inondato ampie aree della città di Manado e dintorni, distruggendo
abitazioni e spazzando via auto e motocicli. Decine di migliaia di persone - riporta
l'agenzia AsiaNews - hanno abbandonato la zona e cercato rifugio in luoghi più sicuri;
le autorità hanno allestito diversi Centri per accogliere i profughi, senza più casa
né cibo a disposizione. Almeno un migliaio le abitazioni sommerse dalle acque. In
prima fila nei soccorsi anche i cattolici, che hanno aperto le chiese ancora agibili
per offrire un riparo provvisorio. Sutopo Purwo Nugroho, portavoce della Protezione
civile indonesiana, definisce "massicce" le alluvioni che hanno colpito il Paese;
egli aggiunge che le pesanti piogge hanno provocato numerosi smottamenti nelle zone
montane. Funzionari della provincia di North Sulawesi confermano che il numero delle
vittime è destinato ad aumentare, perché "ci aspettiamo ancora più acqua nei prossimi
due o tre giorni". I danni maggiori si concentrano attorno alla città di Manado, capoluogo
delle North Sulawesi, tuttavia, problemi si registrano anche in sei diversi distretti
della provincia. Cinque vittime si sono registrate a Manado, altrettante a Tomohon
e le altre tre nel distretto di Minahasa. Raggiunto da AsiaNews padre Markus Marlon,
parroco a Manado, riferisce che almeno 12 chiese della zona sono invase dalle acque.
Fra queste vi sono le parrocchie di Raja Damai, Ignatius, Perkamil, Tuminting, Kleak,
Rike, Karombasan, Kembes, Tanawangko, Mokupa. "Il numero potrebbe aumentare - aggiunge
- ma al momento non è possibile disporre di maggiori informazioni". La diocesi ha
allestito un Centro di emergenza, diretto e gestito da padre Joy Derry. Il vescovo
ha messo a disposizione alcune strutture, fra cui "cucine" di fortuna, per garantire
cibo e generi di primo conforto alle vittime raccolte "nei campi di accoglienza di
De La Salle, LSY Komo e Perkamil Church". In Indonesia, nazione musulmana più popolosa
al mondo, i cattolici sono una piccola minoranza composta da circa 7 milioni di persone,
pari al 3% circa della popolazione totale. Nella sola arcidiocesi di Jakarta, i fedeli
raggiungono il 3,6% della popolazione. La Costituzione sancisce la libertà religiosa,
tuttavia la comunità è vittima di episodi di violenze e abusi, soprattutto nelle aree
in cui è più radicata la visione estremista dell'islam, come ad Aceh. Tuttavia, come
in questo frangente, essi sono una parte attiva nella società e contribuiscono allo
sviluppo della nazione o all'opera di aiuti durante le emergenze. (R.P.)