Myanmar: lo stupro come "arma" dell'esercito birmano
Un rapporto della Lega delle donne birmane (Women’s League of Burma), organizzazione
con base tra i rifugiati in Thailandia, ricorda che la violenza sessuale, per molti
anni al centro delle accuse internazionali, resta uno strumento repressivo utilizzato
dall’esercito birmano sul territorio, in particolare nelle aree di conflitto o tensione
con le milizie etniche. Secondo il rapporto diffuso attraverso l’agenzia Reuters e
ripreso dalla Misna, sarebbero un centinaio le donne, anche minorenni a partire dagli
8 anni di età, stuprate dai militari (28 decedute come conseguenza) dalle elezioni
del novembre 2010 che hanno visto l’ascesa di un governo nominalmente civile dopo
quasi un cinquantennio di duro regime militare. L’ansia di accreditare il nuovo corso
birmano e di approfittare delle opportunità offerte dall’apertura del Paese e dalla
graduale fine delle sanzioni, ha spinto molte diplomazie a lasciare cadere l’attenzione
riguardo ad abusi che ancora persistono in una realtà che resta fortemente dominata
dagli uomini in divisa, direttamente attraverso privilegi loro concessi dalla costituzione,
oppure attraverso prestanome civili. Un altro punto a favore, secondo le organizzazioni
per i diritti umani e l’opposizione politica, di una revisione della costituzione
del 2008. L’esercito birmano, uno dei più agguerriti in Asia, ha raramente individuato
e punito i responsabili di violazioni dei diritti umani per le violenze sulla popolazione
civile. In un suo rapporto sul Myanmar, anche Human Rights Watch ha descritto come
“un problema serio” l’utilizzo della violenza sessuale da parte dei militari. Lo scorso
ottobre 133 organizzazioni dei diversi gruppi etnici del Paese, hanno inviato un messaggio
al Presidente Usa Barack Obama, al premier britannico James Cameron e al suo omologo
australiano Tony Abbott per esprimere preoccupazione per la crescente cooperazione
militare con il Myanmar, nonostante che il rapporto sui diritti umani del dipartimento
di Stato Usa, nel 2012 sottolineasse la presenza degli stupri come strumento di controllo
del territorio, ancora sostanzialmente impunito, in particolare negli Stati Shan e
Kachin. (R.P.)