Incontro tra mons. Parolin e Kerry. P. Lombardi: Medio Oriente e Africa in primo piano
Si è svolto martedì, in Vaticano, un colloquio tra il Segretario di Stato, mons. Pietro
Parolin, e John Kerry, Segretario di Stato Usa. Il capo della diplomazia statunitense
è impegnato, in questi giorni, in un tour diplomatico internazionale per favorire
un accordo di pace tra israeliani e palestinesi e il buon esito della Conferenza “Ginevra
2” per la pace in Siria, in programma il 22 gennaio prossimo. Sull'incontro tra mons.
Parolin e Kerry, ascoltiamo la dichiarazione del direttore della Sala Stampa Vaticana,
padre Federico Lombardi:
Ieri mattina
il Segretario di Stato americano Kerry è venuto in visita in Vaticano e ha incontrato
il segretario di Stato, Sua Eccellenza mons. Parolin. L’incontro è stato molto importante;
è stato anche molto ampio, perché è durato un’ora e quaranta. Hanno partecipato, insieme
al segretario di Stato americano, l’ambasciatore americano presso la Santa Sede, e
tre membri dello staff del segretario di Stato; per parte vaticana, Sua Eccellenza
mons. Parolin, che è Segretario di Stato, e il Segretario per i rapporti con gli Stati,
Sua Eccellenza mons. Mamberti e altri due officiali della Curia competenti per gli
argomenti trattati.
L’incontro è stato molto fruttuoso e molto ricco anche
di contenuti. Gli argomenti principali che sono stati affrontati sono state naturalmente
le questioni del Medio Oriente e in particolare la situazione siriana, in vista anche
della Conferenza di pace di Ginevra che è prevista per questo scorcio del mese di
gennaio. Naturalmente sono state fatte presenti le preoccupazioni e gli auspici della
Santa Sede, manifestati anche nel discorso del Papa di ieri al Corpo Diplomatico:
il desiderio di una soluzione pacifica del conflitto e anche l’impegno per gli aiuti
umanitari per le popolazioni così provate. Poi si è affrontato anche il tema dei negoziati
tra Israele e Palestina, incoraggiandone evidentemente la prosecuzione e - si spera
- il buon esito.
Anche l’Africa è stata oggetto delle conversazioni. Conosciamo
la situazione del Sudan, che è diventata così drammatica negli ultimi tempi: e ci
si auspica che la mediazione che è in corso per un’intesa fra le parti possa giungere
a buoni risultati.
Si è toccato anche il tema degli Stati Uniti e da parte
vaticana si è manifestata la preoccupazione della Santa Sede, in sintonia con i vescovi
americani, per i temi che riguardano i regolamenti della riforma sanitaria in rapporto
alla garanzia della libertà religiosa, dell’obiezione di coscienza. Si è parlato anche
del piano del Presidente per contrastare la povertà e migliorare la situazione delle
fasce più povere della popolazione.
L’atmosfera è stata - come dicevo - positiva;
un incontro costruttivo, importante, la cui stessa durata manifesta il significato
che ha avuto.