2014-01-14 12:42:10

Francia: atti vandalici contro le chiese. Il card. Vingt-Trois: pochi messaggi di sostegno


Non esiste solo l’antisemitismo del comico francese di origine africana Dieudonné M’Bala M’Bala. Non esistono solo le offese ad ebrei e musulmani. Anche le chiese cattoliche in Francia nell’ultimo anno sono state prese di mira e colpite da una serie di atti vandalici. Gli ultimi due si sono consumati nel giro di 15 giorni a Parigi. Il primo si è svolto nella chiesa della Madeleine il 20 dicembre scorso a pochi giorni dal Natale ed è stato opera di un’attivista delle Femen, il gruppo di femministe che si esibiscono a seno nudo in luoghi emblematici. L’altro atto vandalico si è consumato il 4 gennaio scorso: un uomo solo e “determinato” è entrato nella chiesa Sainte-Odile e nonostante la presenza di due fedeli che hanno cercato di fermarlo, ha distrutto 6 candelabri, il cero pasquale, ha colpito il tabernacolo, versato per terra l’acqua del battistero e gettato a terra una statua. Brucia ancora forte infine il ricordo degli atti vandalici che sono stati compiuti a giugno a Nantes dove la cattedrale era stata imbrattata con simboli satanisti e nazisti. Sebbene sia stata presentata immediatamente una denuncia alla prefettura della polizia, il cardinale arcivescovo di Parigi, André Vingt-Trois ha aspettato a reagire pubblicamente per non creare tensioni inutili e soprattutto per non attirare l’attenzione sul caso delle Femen. Poi nei giorni scorsi parlando alla radio della sua arcidiocesi, ha espresso un augurio che è stato poi riportato per iscritto: “il mio augurio per il 2014 è che la nostra società si pacifichi”. Ed ha aggiunto: “le provocazioni e la derisioni sono diventate come una seconda cultura. È un processo insano perché la cultura della derisione è la porta aperta a tutti gli eccessi”. Ciò però che ha sorpreso l’arcivescovo è stata la scarsità di reazioni a sostegno della comunità cattolica da parte dei politici. “Abbiamo ricevuto qualche messaggio”, ha detto il cardinale “ma sono colpito dal fatto che i grandi difensori della laicità non si siano manifestati. Era il momento di dimostrare che la laicità è la protettrice dei credenti e delle religioni. Ci sono voci che sono rimaste in silenzio. Avremmo apprezzato, se non delle dimostrazioni pubbliche, quanto meno dei gesti di chiara disapprovazione. Sono pertanto sorpreso che ce ne siano stati così pochi”. Sulla questione, interviene anche il portavoce della Conferenza episcopale francese monsignor Bernard Podvin: “La domanda - dice - di molti cattolici di essere trattati alla pari con altri cittadini feriti nelle loro fedi, è legittima. I poteri pubblici devono dare prova di fermezza e prendere le decisioni e le sanzioni necessarie”. (R.P.)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVIII no. 14







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