2014-01-14 11:31:55

Egitto. Scontri nel giorno del referendum per la nuova Costituzione


53 milioni di Egiziani sono chiamati alle urne oggi e domani per esprimersi sulla nuova Costituzione. Manifestazioni di protesta che incitano al boicottaggio sono state indette dai sostenitori del deposto presidente Morsi. Una bomba, che non ha provocato vittime, è esplosa al Cairo; a Beni Suef un giovane è morto in scontri tra forze di sicurezza e manifestanti filo-islamisti. Massime le misure di sicurezza in tutto il Paese. Le operazioni di voto sono monitorate da 17mila osservatori. Massimiliano Menichetti:

Maggiori poteri ai militari, la Sharia come fonte principale di diritto, parità tra uomo e donna e il divieto di costituire partiti politici basalti sulla religione. Sono alcuni dei punti principali della nuova Costituzione al vaglio, oggi e domani, degli egiziani, chiamati al referendum per esprimersi sulle modifiche apportate alla Carta fondamentale approvata nel 2012 sotto la presidenza di Mohammed Morsi e sospesa dopo la sua deposizione il 3 luglio scorso. Di “Stato moderno e democratico” parla adesso il preambolo all’articolo due della Carta, tutt’altro che accettata dai Fratelli Musulmani e sostenitori del deposto presidnete Morsi, che hanno indetto manifestazioni di protesta incitando al boicottaggio. Una bomba senza provocare vittime è esplosa davanti un tribunale al Cairo e a Beni Suef, capoluogo dell'omonima provincia situato 115 chilometri a sud della capitale, un giovane è rimasto ucciso in scontri tra forze di sicurezza e manifestanti filo-islamisti, scoppiati davanti a un seggio elettorale. Di voto come di un "dovere nazionale" parla il premier del governo ad interim, Hazem el-Beblawi. In questo quadro, a Giza, anche l'arresto di alcuni giornalisti di al-Jazeera impegnati nelle riprese della consultazione. Il 3 dicembre scorso il testo è stato sottoposto per l'approvazione finale al presidente ad interim Adly Mansour dalla commissione di 50 membri presieduta dall'ex segretario generale della Lega Araba Amr Moussa che l'ha elaborata. Ridimensionato il ruolo dell’università di al-Azhar che torna a non essere più tenuta a esprimere un parere sulla conformità delle leggi alla sharia. Per la componente cristiana della società egiziana la Costituzione “garantisce” in sostanza “la libertà di culto”. Centrale anche il divieto di partiti politici basati sulla religione, che colpisce soprattutto il Partito di Libertà e Giustizia dei Fratelli Musulmani, oltre a quello salafita Nour. Massime le misure di sicurezza approntate per il referendum che coinvolge oltre 30mila seggi: più di 160mila militari e 4.500 mezzi dell'esercito sono stati dispiegati per evitare episodi di violenza. I soldati saranno assistiti anche da 220mila agenti di polizia più una forza di intervento rapido composta da 200 squadre anti-sommossa. In questo scenario la Procura generale egiziana ha rinviato a giudizio 1.200 sostenitori del presidente Morsi, in relazione all'assalto a due caserme della polizia a Minya, governatorato a sud del Cairo.








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