Egitto: scontri e violenze nel giorno del referendum sulla nuova Costituzione
In Egitto è di 11 morti il bilancio delle vittime in seguito a violenze scoppiate
ieri, in varie zone del Paese, nel giorno dell’apertura dei seggi per il referendum
sulla nuova Costituzione. A sud del Cairo, intanto, ignoti a bordo di una motocicletta
hanno sparato colpi di arma da fuoco contro una chiesa copta. Il servizio di Amedeo
Lomonaco:
L’Egitto torna
al voto e per l’alta affluenza sono stati anche aperti seggi supplementari. Il premier
egiziano, Hazem El Beblawi, ha dichiarato che per l’incolumità degli elettori sono
stati dispiegati oltre 200 mila poliziotti. Ma questo imponente schieramento non è
bastato ad evitare scontri tra forze di sicurezza e sostenitori del deposto presidente
Mohammed Morsi. I sostenitori dei Fratelli musulmani sono nuovamente scesi per le
strade per respingere quello che definiscono “un colpo di stato militare”. Rientra
probabilmente in questo clima di violenze anche l’episodio avvenuto in un sobborgo
a circa 130 km a sud del Cairo: alcuni colpi di arma da fuoco sono stati sparati da
un gruppo di ignoti contro la chiesa copta dell'Arcangelo Michele nel villaggio di
Sinnuras. La comunità cristiana, nei giorni scorsi, è stata teatro di ripetute minacce.
I sostenitori del presidente Morsi, intanto, hanno esortato a boicottare le urne.
Ma l’alta affluenza per il voto odierno sembra già una chiara anticipazione dell’esito
della consultazione. La maggior parte della popolazione, secondo diversi sondaggi,
sostiene le forze armate, chiede sicurezza e stabilità politica. In caso di voto favorevole,
la nuova Costituzione sostituirà quella, a forte impronta islamista, approvata dall’ex
presidente Morsi. Il nuovo testo, che rafforza le istituzioni e la tutela dei diritti
umani, prevede che l’islam resti la religione di Stato e che le minoranze vengano
tutelate.