2014-01-14 12:58:00

Card. Tauran: in Siria cessino violenze. Fiducia in "Ginevra 2"


La “cessazione immediata delle violenze” in Siria è un “imperativo umanitario”, e rappresenta il “primo passo verso la riconciliazione”. È una delle affermazioni centrali contenute nel comunicato finale del Workshop sulla crisi siriana, organizzato e ospitato lunedì a porte chiuse dalla Pontificia Accademia delle Scienze. Ne parla al microfono di Hélène Destombes, il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, che ha aperto i lavori del Workshop:

R. – Il s’agissait d’abord d’une rencontre qui avait pour but…
Intanto, si trattava di un incontro il cui scopo era quello di consegnare al Santo Padre il punto di vista di esperti, di diplomatici e di esaminare come il Papa e i suoi collaboratori potessero contribuire ad accelerare l’avvento della pace in Siria. Abbiamo incominciato sottolineando l’importanza di “Ginevra 2”: il mondo si aspetta qualcosa di molto positivo da questa seconda riunione, chiede passi significativi verso la pace. Quello che è stato interessante è che molti esperti hanno detto che in definitiva, all’origine del conflitto in Siria ci sono soprattutto le divisioni nella Regione. Quindi, si sono evidenziati cinque punti concreti: il cessate-il-fuoco e la sospensione di ogni violenza …

D. – Un cessate-il-fuoco immediato e senza condizioni…

R. - …Immédiat e sans conditions, oui; l’aide humanitaire et couloirs pour…
…Immediato e senza condizioni, certo. Poi, l’aiuto umanitario ed i corridoi affinché l’aiuto umanitario arrivi poi effettivamente alle persone che ne hanno bisogno. Poi, la ricostruzione materiale per incominciare, e la ricostruzione morale e spirituale del Paese. Quindi, la riconciliazione con il dialogo interculturale e interreligioso. Inoltre, tutti abbiamo molto insistito sulla necessità che a Ginevra siano presenti tutti gli attori della Regione ed oltre …

D. – Tutti gli attori della Regione: quindi, compreso anche l’Iran?

R. – Oui, parce que bien sur à la suite d’un accord qui vient de passer sur la…
Sì, perché in seguito all’avvenuto accordo sul nucleare – che è stato un passo molto positivo – si spera che questo possa essere “contagioso”. E’ indispensabile quindi che ci sia anche l’Iran, a Ginevra 2.

D. – Come la Santa Sede pensa di “pesare” su Ginevra 2?

R. – Ah bien, ça dépend. Nous allons remettre aujourd’hui au Pape le résultat de …
Ah bè, dipende. Noi, oggi consegneremo al Papa il risultato dei nostri lavori di ieri, e sarà lui a decidere quale gesto si possa compiere. Penso che ci sarà un’iniziativa della Santa Sede, ma quale possa essere, è impossibile dirlo oggi. Ma è certo che Ginevra 2 è un momento molto importante: o ci saranno risultati, o sarà la catastrofe!

D. – La Santa Sede ha anche chiesto ancora una volta, con forza, che si fermi la consegna di armi alla Siria …

R. – Oui, les armes et l’argent qui sert à acheter les armes, parce que c’est une…
Sì, delle armi e del denaro che serve per comprare le armi, perché è una sorgente continua: questo denaro dovrebbe essere utilizzato, piuttosto, per soccorrere le vittime…

D. – John Kerry, il segretario di Stato americano, è stato ricevuto da mons. Parolin, segretario di Stato, e da mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati: è un segno che la Santa Sede ha un suo peso nelle decisioni importanti che riguardano questo nostro mondo? Che la voce della Santa Sede è ascoltata davvero dai leader del mondo?

R. – Ah, elle est entendue, oui : il n'y a pas de doute. Mais quelle soit suivie d’effets…
Ah, che sia ascoltata, sì, non ci sono dubbi. Ma che poi ci siano anche i fatti, bè, questo non accade sempre. La Santa Sede è una potenza morale, questo non bisogna dimenticarlo. C’è tutta una Storia, una Storia diplomatica che ha il suo peso, evidentemente. E in generale la si ascolta. La grande popolarità di Papa Francesco fa sì che i leader politici siano sempre curiosi e un po’ impressionati da questa popolarità. E’ impressionante. Ieri ho citato le parole di Papa Pio XI alla vigilia della seconda guerra mondiale: era giovedì, 24 agosto 1939, il pericolo era imminente, ma ancora c’era uno spazio … “Niente è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra”. Se lo avessero ascoltato, si sarebbero potuti evitare milioni di morti…

D. – Si può affermare che davvero la diplomazia è al lavoro e che sta accelerando gli sforzi, per evitare che la situazione diventi sempre più tragica, nel Paese…

R. – Ça c’est la responsabilité des leaders politiques et aussi des Nations Unies:…
Questa responsabilità è dei leader politici e anche delle Nazioni Unite. Abbiamo insistito molto sull’importanza delle Nazioni Unite, ed io ne sono stato molto contento perché io sono uno strenuo difensore delle Nazioni Unite. Il capitolo 6 e il capitolo 7 dello Statuto delle Nazioni Unite indicano molto bene cosa si debba fare quando la pace sia minacciata, come lo è in questo caso. Penso che sia molto importante che i responsabili delle società non dimentichino che tutti hanno firmato lo Statuto delle Nazioni Unite e che questo Statuto avesse come scopo principale quello di evitare la guerra alle generazioni future. Ora, dopo 70 anni, ci si accorge che prima si combatte, e poi si dialoga: bisognerebbe fare il contrario. Dunque, credo che sia importante richiamare la rilevanza delle Nazioni Unite.
D. – La Santa Sede ha detto di essere determinata a sostenere tutte le confessioni religiose e tutte le comunità che vivono in Siria, affinché esse possano trovare una nuova intesa. Come pensa di muoversi la Chiesa?

R. – Les Chrétiens ont une responsabilité particulière dans la formation de la jeunesse …
I cristiani hanno una responsabilità particolare nella formazione della gioventù basandosi sul dialogo; si tratta anche di ricostituire le istituzioni democratiche … bisogna quindi ritrovare questa convivialità.

D. – Cosa rimane a lei dell’incontro di lunedì 13 gennaio?

R. – Ce que je retiendrai c’est le climat dans le quel on a parlé, parce que rarement …
Mi rimarrà l’atmosfera nella quale abbiamo parlato, perché raramente ho visto tanta amicizia, di fiducia reciproca. E’ stato molto bello. Ho incontrato persone di grandi qualità, grandi specialisti con la precisa preoccupazione di servire l’umanità e la causa della pace, in modo disinteressato e profondo. Malgrado il conflitto, malgrado le divisioni rimane sempre importante continuare su questa strada del negoziato e del dialogo.








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