2014-01-13 15:19:41

Una cena per i poveri a pochi passi dal Vaticano


Un’iniziativa solidale che vuole rispondere all’invito di Papa Francesco ad avere attenzione per i poveri. Ad organizzarla i gestori di un bar nei pressi del Vaticano, che ieri sera hanno preparato una cena per un centinaio di poveri segnalati dalla parrocchia di Sant'Anna. L’iniziativa vuole essere un momento di amicizia e di condivisione fraterna per le tante persone che la Caritas parrocchiale aiuta durante tutto l’arco dell’anno. Molti di loro - racconta il parroco di S. Anna, padre Bruno Silvestrini - bussano alla porta della comunità agostiniana e degli uffici parrocchiali per chiedere sostegno economico e morale. Tra i commensali ci sarà anche l’arcivescovo Konrad Krajewski, Elemosiniere di Papa Francesco. Tiziana Campisi ha intervistato mons. Francesco Gioia, presidente della Peregrinatio ad Petri Sedem, tra gli organizzatori della cena solidale:RealAudioMP3

R. - Da 20 anni, presso famiglie amiche, organizzo in maniera sempre molto riservata, cene o pranzi per i poveri dei vari quartieri di Roma. Quest’anno la Provvidenza ha disposto che si dichiarasse disponibile il “Bar Moretto”, davanti all’entrata del Vaticano, perché i gestori sono miei amici, sensibili da anni verso i poveri e verso i missionari. I poveri invitati di questa sera – circa un centinaio – sono quelli che il padre agostiniano Bruno Silvestrini, parroco della pontificia parrocchia di Sant’Anna, accoglie ed aiuta tutti i giorni con grande carità, assistendoli tramite la Caritas parrocchiale. Queste esperienza accanto ai poveri – lo dico convinto – fa scoprire in loro dei valori che si ignorano. Alla fine, dopo aver parlato con loro un po’ di tempo, anche per pochi minuti, ci si accorge che loro diventano i nostri maestri di vita.

D. - Chi sono queste persone? Lei le conosce?

R. - Sono alcuni barboni che dormono nei pressi dei palazzi vaticani; sono quelle che io incontro tutti i giorni nella parrocchia di Sant’Anna! Ecco, sono quelli! Dobbiamo ringraziare il Papa per averci sensibilizzato nel metterci al servizio dei poveri.

D. - C’è qualche storia particolare che vuole segnalarci?

R. - Ne avrei una. Una persona che incontro tutti i giorni, la mattina, la sera ... Mi aspetta. Quando faccio il gesto di dargli qualcosa, mi dice: “No! No!”. Altre volte, è lui a chiedere. Se poi do una banconota, mi dice che è troppo! Mi ha raccontato questo: “Mi hanno detto: perché non vai in un convento a fare il frate?” E lui ha commentato – facendomi vergognare -: “Ma io se vado in un convento trovo da mangiare tre volte al giorno, ho una stanza riscaldata, ho tutti i comfort. Io invece vivo sotto il cielo!” Quando lo incontro – e lo sento dentro di me - da una parte mi dà pace, dall’altra mi agita!

Ultimo aggiornamento: 14 gennaio







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