Spagna: campagna dei vescovi al fianco degli immigrati
Una vasta campagna di sensibilizzazione nazionale ispirata dalle parole e dai gesti
di Papa Francesco verso gli immigrati e i rifugiati. La Conferenza episcopale spagnola
ha deciso di celebrare così il centenario della prima Giornata mondiale dei migranti
lanciata esattamente un secolo fa da Benedetto XV, e che quest’anno è intitolata “Migranti
e rifugiati: verso un mondo migliore”. “Ha100do un mondo mejor”, (“Per un mondo migliore”)
è lo slogan della campagna, formato da un gioco di parole e cifre con il gerundio
del verbo spagnolo “hacer” - fare - e la cifra “cien” – cento. “Papa Francesco va
avanti e stimola il nostro impegno , non solo con le sue parole, ma anche con la sua
testimonianza di vita”, scrivono i vescovi nel messaggio per l’occasione, ricordando
che una delle sue prime visite fuori Roma è stata l’isola di Lampedusa, “l’immagine
più emblematica della continua tragedia di tanti immigrati che lasciano la loro vita
nel mare o per strada”. I presuli propongono quindi diversi suggerimenti per “applicare”
il messaggio di Papa Francesco alle sfide dell’immigrazione in Spagna, sottolineando
come essa sia anche una nuova occasione per evangelizzare e ricordando altresì come
in questi cento anni la Chiesa sia sempre stata accanto ai migranti: “Vogliamo continuare
ad essere con loro - scrivono - condividendo le loro gioie e speranze, le loro tristezze
e angustie e offrendo l’amore e il dinamismo liberatore che nascono da Cristo e dal
suo Vangelo”. Oltre al messaggio e a quello di Papa Francesco per la Giornata, che
si celebrerà il 19 gennaio, la Conferenza episcopale ha inserito nel proprio sito
diversi sussidi liturgici e materiale informativo. Inoltre, è stato messo in Rete
un video dal titolo “Un solo cuore”. Il video invita tutti a riflettere sull’immagine
stereotipata del migrante come una minaccia. Quello che occorre, è la conclusione
dello spot, è passare da una cultura dello scarto e del rifiuto evocato da Papa Francesco
ad un atteggiamento che ponga le basi per “una cultura dell’incontro, l’unica capace
di costruire un mondo più giusto e fraterno”, un mondo, appunto, migliore. (L.Z.)