2014-01-11 07:13:02

Rischio pena di morte per i due Marò italiani in India. Premier Letta: al loro fianco


E' allarme in Italia per il caso dei due Marò trattenuti in India. Ieri a New Delhi è stata infatti evocata la possibilità che, per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, possa essere applicata la legge speciale antipirateria, che prevede la pena di morte. Immediata la riunione d’urgenza del governo Letta. Il servizio di Giada Aquilino: RealAudioMP3

L'Italia sta studiando le proprie "contromisure", si prepara a prendere tutte le iniziative necessarie, "in ogni sede" e in modo "inflessibile", e allontanare lo spettro della pena capitale per Latorre e Girone, da ormai quasi due anni in India. Ieri pomeriggio, il premier Enrico Letta ha convocato d'urgenza a Palazzo Chigi tutti i ministri coinvolti nel dossier sui due fucilieri di Marina: Emma Bonino, Esteri, Mario Mauro, Difesa, e Annamaria Cancellieri, Giustizia, con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi. La preoccupazione, fa sapere il governo, per ora non è legata "a fatti", dal momento che il rischio della pena di morte è circolato sulla stampa. Tuttavia New Delhi non ha smentito le indiscrezioni secondo cui si penserebbe di applicare il "Sua Act", la legge antipirateria e antiterrorismo che prevede la pena di morte, peraltro fin qui esclusa. L’Italia "resterà a fianco dei Maro' e delle loro famiglie fino a che avremo raggiunto l'obiettivo di riportarli" a casa, ha assicurato Letta, mentre montano nuovamente le polemiche di chi - come M5S, Forza Italia e Fratelli d’Italia - giudica insufficiente l’azione dell’esecutivo. Tra le contromisure che il governo potrebbe adottare, un ricorso alla Corte Suprema o passi diplomatici più radicali, come il ritiro dell'ambasciatore italiano a New Delhi. Il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, interpellato sulla vicenda, ha intanto affermato che "non si può negoziare" un accordo di libero scambio con un Paese che "non rispetta i diritti umani", annunciando che scriverà ai vertici dell'Ue, Jose' Barroso e Catherine Ashton.







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