Marcia della pace, mons. Bertolone: "Far cadere i muri interiori"
“Una marcia non è fine a se stessa, continua negli animi, produce onde che vanno lontano,
fa sorgere problemi, orientamenti, attività”. Lo ha detto venerdì sera, come riferisce
il Sir, l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, al termine
della “Marcia della pace” che si è svolta nel comune di Borgia. Dopo un primo momento
di riflessione la marcia, promossa dalla Commissione diocesana Giustizia, pace e salvaguardia
del Creato, ha raggiunto la chiesa parrocchiale di san Giovanni Battista. Per l’arcivescovo,
ognuno “deve far cadere i muri dentro le proprie teste, spezzare il proprio fucile.
Non aspettiamo che siano gli altri a disarmarsi, incominciamo noi!”. L’arcivescovo
ha poi parlato della polemica che sta coinvolgendo alcuni Comuni per la costruzione
di una discarica di oltre 40 ettari in una zona “già troppo compromessa e colpita
dietro la giustificazione dell’energia pulita e del progresso tecnologico”. “Noi tutti
vogliamo strutture che diano lavoro e pane ai nostri giovani e se tale discarica è
legale e sana, siamo contenti per coloro che, secondo giustizia e legalità, troveranno
un’occupazione”, ha detto mons. Bertolone, ma allo stesso tempo “non vogliamo per
i nostri figli strutture che diano pane avvelenato, condito con scorie tossiche”.
(D.M.)