Papa Francesco: la fede può tutto, i cristiani convinti a metà sono cristiani sconfitti
“La Chiesa è piena di cristiani sconfitti”, cristiani “convinti a metà”. Invece “la
fede può tutto” e “vince il mondo”, ma occorre il coraggio di affidarsi a Dio: è quanto
ha affermato Papa Francesco presiedendo la Messa a Santa Marta. Ce ne parla Sergio
Centofanti:
Al centro dell’omelia
del Papa, il brano della prima Lettera di San Giovanni in cui l’apostolo “insiste”
su “quella parola che per lui è come l’espressione della vita cristiana”: “rimanere
nel Signore”, per amare Dio e il prossimo. Questo “rimanere nell’amore” di Dio è opera
dello Spirito Santo e della nostra fede e produce un effetto concreto:
“Chiunque
rimane in Dio, chiunque è stato generato da Dio, chiunque rimane nell’amore vince
il mondo e la vittoria è la nostra fede. Da parte nostra, la fede. Da parte di Dio
- per questo ‘rimanere’ - lo Spirito Santo, che fa questa opera di grazia. Da parte
nostra, la fede. E’ forte! E questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra
fede! La nostra fede può tutto! E’ vittoria! E questo sarebbe bello che lo ripetessimo,
anche a noi, perché tante volte siamo cristiani sconfitti. Ma la Chiesa è piena di
cristiani sconfitti, che non credono in questo, che la fede è vittoria; che non vivono
questa fede, perché se non si vive questa fede, c’è la sconfitta e vince il mondo,
il principe del mondo”.
Gesù – ricorda il Papa – ha lodato molto la fede
dell’emorroissa, della cananea o del cieco nato e diceva che chi ha fede come un granello
di senape può muovere le montagne. “Questa fede – afferma - chiede a noi due atteggiamenti:
confessare e affidarci”. Innanzitutto “confessare”:
“La fede è confessare
Dio, ma il Dio che si è rivelato a noi, dal tempo dei nostri padri fino ad ora; il
Dio della storia. E questo è quello che tutti i giorni noi recitiamo nel Credo. E
una cosa è recitare il Credo dal cuore e un’altra come pappagalli, no? Credo, credo
in Dio, credo in Gesù Cristo, credo… Io credo in quello che dico? Questa confessione
di fede è vera o io la dico un po’ a memoria, perché si deve dire? O credo a metà?
Confessare la fede! Tutta, non una parte! Tutta! E questa fede custodirla tutta, come
è arrivata a noi, per la strada della tradizione: tutta la fede! E’ come posso sapere
se io confesso bene la fede? C’è un segno: chi confessa bene la fede, e tutta la fede,
ha capacità di adorare, adorare Dio”.
“Noi sappiamo come chiedere a Dio,
come ringraziare Dio – ha proseguito il Papa - ma adorare Dio, lodare Dio è di più!
Soltanto chi ha questa fede forte è capace dell’adorazione”. E Papa Francesco aggiunge:
“Io oso dire che il termometro della vita della Chiesa è un po’ basso in questo”:
c’è poca capacità di adorare, “non ne abbiamo tanta, alcuni sì…”. E questo “perché
nella confessione della fede noi non siamo convinti o siamo convinti a metà”. Dunque
– sottolinea il Papa – il primo atteggiamento è confessare la fede e custodirla. L’altro
atteggiamento è “affidarsi”:
“L’uomo o la donna che ha fede si affida a
Dio: si affida! Paolo, in un momento buio della sua vita, diceva: ‘Io so bene a chi
mi sono affidato’. A Dio! Al Signore Gesù! Affidarsi: e questo ci porta alla speranza.
Così come la confessione della fede ci porta all’adorazione e alla lode di Dio, l’affidarsi
a Dio ci porta ad un atteggiamento di speranza. Ci sono tanti cristiani con una speranza
con troppa acqua, non forte: una speranza debole. Perché? Perché non hanno la forza
e il coraggio di affidarsi al Signore. Ma se noi cristiani crediamo confessando la
fede, anche facendo la custodia della fede, e affidandoci a Dio, al Signore, saremo
cristiani vincitori. E questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede!”.