2014-01-10 20:06:37

In piazza a Roma per la famiglia e la libertà di espressione


In piazza per garantire la libertà di espressione e preservare matrimonio e famiglia. Questo sabato alle 15.30 in piazza Santi Apostoli a Roma la Manif pour tous Italia organizza una manifestazione con l’adesione di tutte le associazioni cattoliche impegnate nella difesa della famiglia e contro la proposta di legge Scalfarotto sul contrasto all’omofobia, definita una “legge bavaglio”. Al microfono di Paolo Ondarza il portavoce dell’organizzazione Filippo Savarese:RealAudioMP3

R. - Noi saremo in piazza per dire che il decreto legge Scalfarotto contro l’omofobia lede questo principio - libera espressione delle opinioni -, perché sostanzialmente andrà a punire coloro i quali credono che il matrimonio sia l’unione esclusiva tra un uomo ed una donna.

D. - Voi riproponete l’esperienza della Manif pour tous, il movimento francese sorto dopo l’approvazione della legge contro l’omofobia. Lì, si è verificata questa imposizione di un pensiero unico?

R. - Si è verificata in toni drammatici. Manif pour tous ha per logo una famiglia stilizzata tinta di rosa. Ecco, al giorno d’oggi, chi gira in Francia, a Parigi, per la strada, con una maglietta con quel logo addosso, viene fermato dalla gendarmeria e se non si toglie la maglietta - che è considerata ormai un motivo politico - viene condotto in questura e riceve la sanzione tipica di chi manifesta senza l’autorizzazione. Questa è un’estremizzazione da contrastare e bisogna far di tutto perché in Italia non si instauri questo clima di pensiero dominante che, volendo evitare delle discriminazioni, ne crea di reali e molto peggiori.

D. - Quando lei dice: “Chi gira con questa maglietta”, si riferisce ad un caso che è accaduto: una persona che girava con una maglietta rappresentante appunto questa famiglia – padre, madre con i due bambini - è stata fermata ...

R. - È possibile trovare delle cronache in Rete ...

D. - Ma, si sono verificati altri casi nel momento in cui lei dice: “Chi gira anche oggi con questa maglietta”?

R. – Sì, si sono verificati dei casi: un ragazzo è stato fermato, il papà di una famiglia che stava passeggiando per il parco è stato fermato dalla gendarmeria, la quale gli ha chiesto di togliersi questa maglietta. Ma, questa stessa immagine era stata usata da un importante istituto di credito per promuovere una polizza per le famiglie. Qui, si usava questo logo in modo neutro. Questa banca è sta accusata di comportamento omofobico. È iniziata una gogna mediatica, e la banca ha dovuto ritirare questa immagine dal proprio sito. È un po’ come il “caso Barilla” in Italia.

D. - È paradossale, anche perché Manif pour tous vuol dire proprio Manifestazione per tutti, cioè consentire a tutti di potersi esprimere, non imporre un pensiero unico ...

R. - Perché noi crediamo che le ragioni che sosteniamo siano ragioni di natura antropologica, e la ragione umana può aderire a queste argomentazioni qualunque siano le convinzioni e le strutture politiche, religiose. Ne è la prova il fatto che moltissime persone di orientamento omosessuale condividono questa nostra posizione. All’evento parteciperà il presidente di Homovox, un’associazione di omosessuali francese, per dire che quello che sta accadendo non è espressione di un’unica comunità di omosessuali o altre categorie simili, ma è un movimento ideologico che riguarda soltanto una piccola parte.

D. – Dunque, una manifestazione laica che coinvolge tante sigle; prima citavamo Homovox, ma non sarà la sola ...

R. - Non sarà la sola, tant’è vero che in Francia le manifestazione erano caratterizzate dal fatto che i partecipanti brandivano non la Bibbia, ma il Codice civile che riconosceva la natura reale del matrimonio nella società. Quando noi diciamo che la famiglia è una società naturale fondata su un uomo ed una donna, non citiamo la Bibbia ma citiamo la Costituzione italiana all’articolo 29. Quindi, sicuramente le religioni, la filosofia, gli studi antropologici danno un sostegno, possono dare una comprova, ad un fatto che, però, per natura e per ragione può essere comprensibile a chiunque.

D. - Secondo quel diritto naturale che però oggi si tende a sovvertire in nome di una nuova teoria che ha tutte le caratteristiche di un’ideologia, quella del gender ...

R. - Sì, ha tutte le caratteristiche di una dittatura, perché l’aspetto più tragico dell’ideologia del gender non è tanto e non solo nei contenuti - che sono deprecabili perché negano il fatto evidente che le presone sono divise in maschi e femmine - ma soprattutto nei metodi che sono del tutto impositivi. Basti pensare che uno dei cavalli di battaglia di chi sostiene l’ideologia del gender è quella di indottrinare i giovani - i giovanissimi - fin dalle scuole dell’infanzia, addirittura, con questi nuovi concetti che non hanno alcuna base scientifica - ma solo puramente ideologica - violando il diritto veramente sacro di ogni famiglia di scegliere liberamente l’indirizzo educativo dei propri figli. Questo è tragico!







All the contents on this site are copyrighted ©.