2014-01-09 13:02:57

Grecia, semestre presidenza. Mons. Foscolos: tante difficoltà, ma il Paese può farcela


Il giorno dopo l'inizio del suo turno di presidenza semestrale europeo, la Grecia si è svegliata con due notizie preoccupanti. I dati sulla produzione industriale hanno registrato un nuovo crollo del 4,8% a novembre, dopo il 7,9 di ottobre. Inoltre, riferisce la stampa locale, i magistrati anticorruzione hanno scoperto uno scandalo nei conti della "Hellenic Post Bank" con un "buco" di circa 500 milioni di euro e l'esistenza di numerosi prestiti concessi, tra il 2006 e il 2011, senza sufficienti garanzie e a condizioni di favore. Uno scenario sempre difficile, ma l’arcivescovo cattolico di Atene, mons. Nikolaos Foscolos, guarda con fiducia al semestre di presidenza, come conferma nell'intervista di Antonella Palermo:RealAudioMP3

R. – E’ una presidenza di turno, penso che il nostro governo ce la farà malgrado le difficoltà in cui viviamo in questo periodo. Mi sembra che si potrebbe parlare di quattro fattori che creano problemi adesso ai cittadini greci. La corruzione generale – un fenomeno molto diffuso – la crisi economica, certamente dovuta anche a questa corruzione, la questione dei profughi che ogni giorno arrivano in Grecia – sia dalla frontiera con la Turchia, sia dal Mare Egeo, dove ci sono centinaia di isole – e un altro problema è la droga. la Grecia è la porta sudorientale dell’Europa unita e dell’Europa in generale, quindi qui c’è il traffico di droga e inoltre c’è il traffico di esseri umani.

D. – E con tutti questi problemi, la Grecia come potrà essere leader tra i Paesi d’Europa nel prossimo semestre?

R. – Speriamo possa esserci un aiuto anche da parte degli altri Paesi. Abbiamo problemi comuni a quelli dell’Italia, per esempio. Il fenomeno di Lampedusa qui è un fenomeno quotidiano in diverse isole. Speriamo ci sia solidarietà da parte degli altri Stati europei, specialmente da parte degli Stati del sud europeo.

D. – La Chiesa come si adopera per quanto riguarda questo problema dei profughi?

R. – La Chiesa cattolica in Grecia è una minoranza esigua, rappresentiamo lo 0,5%. Però, tutti corrono verso la Chiesa cattolica. Abbiamo tre centri per i profughi qui ad Atene, due case della comunità di Madre Teresa. In una di queste case ogni giorno si distribuisce cibo a circa 250 persone. Nell’altra, che è più piccola, alloggiano una trentina di madri con i loro figli. Poi, c’è la Caritas Atene che dà ogni giorno cibo a circa 250 persone. Però, devo dire che anche la Chiesa ortodossa svolge un’opera molto forte a favore dei profughi, e non solo dei profughi. Adesso, ci sono molti greci che vanno lì a prendere un piatto di cibo, perché la povertà è molto diffusa, specialmente nelle grandi città. La gente si trova come nel dopoguerra: non c’è lavoro, non c’è cibo, non c’è denaro…

D. – L’ex primo ministro socialista greco, Simitis, pare abbia affermato che il Paese rischia di uscire dall’eurozona, cioè che questo rischio esiste ancora…

R. – Non penso. L’uscita della Grecia dall’Unione Europea e dall’euro procurerebbe una sorta di effetto-domino per cui altri Paesi si vedrebbero in pericolo. E’ vero, non si sa mai, perché qui ci sono interessi internazionali, la guerra tra dollaro ed euro, e diversi altri fattori che possono influenzare una tale decisione. Ma non penso che l’Unione Europea lascerà la Grecia fuori dall’euro.

D. – Quanto la popolazione greca ha consapevolezza di questo inizio di semestre europeo?

R. – Penso che una buona parte della popolazione non si interessi, perché ha altri problemi, più preoccupanti. La gente, qui, cerca ogni giorni di trovare un po’ di cibo, di riuscire ad affrontare le spese… E poi, in questo periodo, le tasse sono altissime e si prevede un ulteriore aumento per il 2014. Questo ha una ripercussione anche sulla nostra Chiesa, perché come Chiesa cattolica non riceviamo nulla dallo Stato e le tasse ormai superano il 50% delle risorse.

D. – Il turismo per la Grecia è sempre stato una fonte di prosperità…

R. – Sì, e lo è, e speriamo che quest’anno il numero dei turisti aumenti: è la sola industria della Grecia.


Ultimo aggiornamento: 9 gennaio







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