Bangladesh: giura il nuovo parlamento, ma non si fermano gli attacchi ai cattolici
Il nuovo parlamento del Bangladesh, emerso dal voto di domenica boicottato dall’opposizione,
ha giurato ieri. Un atto che apre un nuovo capitolo istituzionale, seppure segnato
dai 25 morti della giornata elettorale e dal disconoscimento delle opposizioni. Da
un lato, Sheikh Hasina, alla guida di un governo sostanzialmente laicista, ma poco
incline al compromesso e all’ascolto; dall’altro l’opposizione di 18 partiti coalizzata
attorno al Partito nazionalista del Bangladesh guidato da Khaleda Zia, che include
anche movimenti di matrice religiosa islamista, come il Jamaat-e-Islami. Le violenze
verificatesi nel giorno delle elezioni, che hanno consentito di ottenere al Partito
dell'Awami League 232 dei 300 seggi, però, non si sono fermate. E durante il giuramento
un gruppo composto da centinaia di fanatici islamisti – racconta all'agenzia AsiaNews
- ha attaccato la comunità cattolica del distretto di Jamalpur, "colpevole" di aver
votato alle elezioni politiche del 5 gennaio scorso. Nell'attacco otto persone sono
rimaste ferite: tre sono ricoverate in gravi condizioni nell'Istituto medico di Dhaka.
Al voto aveva partecipato circa il 20 % della popolazione, contro il 70 % delle parlamentari
del 2008. (F.P.)