Il Papa: mettere alla prova il nostro cuore per ascoltare Gesù, non i falsi profeti
Il cristiano sa vigilare sul suo cuore per distinguere ciò che viene da Dio e ciò
che viene dai falsi profeti. E’ quanto affermato da Papa Francesco nella Messa di
martedì mattina a Casa Santa Marta, la prima dopo le festività natalizie. Il Papa
ha ribadito che la via di Gesù è quella del servizio e dell’umiltà. Una via che tutti
i cristiani sono chiamati a seguire. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Rimanete nel
Signore”. Papa Francesco ha svolto la sua omelia muovendo da questa esortazione dell’Apostolo
Giovanni, contenuta nella Prima lettura. Un “consiglio di vita”, ha osservato, che
Giovanni ripete in modo “quasi ossessivo”. L’Apostolo indica “uno degli atteggiamenti
del cristiano che vuole rimanere nel Signore: conoscere cosa succede nel proprio cuore”.
Per questo avverte di non prestare fede a ogni spirito, ma di mettere “alla prova
gli spiriti”. E’ necessario, ha evidenziato il Papa, saper “discernere gli spiriti”,
discernere se una cosa ci fa “rimanere nel Signore o ci allontana da Lui”. “Il nostro
cuore – ha soggiunto – sempre ha desideri, ha voglie, ha pensieri”. Ma, si è chiesto,
“questi sono del Signore o alcuni di questi ci allontanano dal Signore?” Ecco allora
che l’Apostolo Giovanni ci esorta a “mettere alla prova” ciò che pensiamo e desideriamo:
“Se
questo va nella linea del Signore, così andrai bene, ma se non va… Mettete alla prova
gli spiriti per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti
sono venuti nel mondo. Profeti o profezie o proposte: ‘Io ho voglia di far questo!’.
Ma questo non ti porta al Signore, ti allontana da Lui. Per questo è necessaria la
vigilanza. Il cristiano è un uomo o una donna che sa vigilare il suo cuore. E tante
volte il nostro cuore, con tante cose che vanno e vengono, sembra un mercato rionale:
di tutto, tu trovi di tutto lì... E no! Dobbiamo saggiare – questo è del Signore e
questo non è – per rimanere nel Signore”.
Qual è, dunque, il criterio per
capire se una cosa viene da Cristo oppure dall’anticristo? San Giovanni, ha affermato
il Papa, ha un’idea chiara, “semplice”: “Ogni spirito che riconosce Gesù Cristo, venuto
nella carne, è di Dio. Ogni spirito che non riconosce Gesù non è di Dio: è lo spirito
dell’anticristo”. Ma cosa significa, dunque, “riconoscere che il Verbo è venuto in
carne?” Vuol dire, ha osservato il Pontefice, “riconoscere la strada di Gesù Cristo”,
riconoscere che Lui, “essendo Dio, si è abbassato, si è umiliato” fino alla “morte
di croce”:
“Quella è la strada di Gesù Cristo: l’abbassamento, l’umiltà,
l’umiliazione pure. Se un pensiero, se un desiderio ti porta su quella strada di umiltà,
di abbassamento, di servizio agli altri, è di Gesù. Ma se ti porta sulla strada della
sufficienza, della vanità, dell’orgoglio, sulla strada di un pensiero astratto, non
è di Gesù. Pensiamo alle tentazioni di Gesù nel deserto: tutte e tre le proposte che
fa il demonio a Gesù sono proposte che volevano allontanarlo da questa strada, la
strada del servizio, dell’umiltà, dell’umiliazione, della carità. Ma la carità fatta
con la sua vita, no? Alle tre tentazioni Gesù dice di no: ‘No, questa non è la mia
strada!’”.
Il Papa ha, quindi, invitato tutti a pensare proprio a cosa
succede nel nostro cuore. A cosa pensiamo e sentiamo, a cosa vogliamo, a vagliare
gli spiriti. “Io metto alla prova quello che penso, quello che voglio, quello che
desidero – ha domandato – o prendo tutto?”:
“Tante volte, il nostro cuore
è una strada, passano tutti lì… Mettere alla prova. E scelgo sempre le cose che vengono
da Dio? So quale sono quelle che vengono da Dio? Conosco il vero criterio per discernere
i miei pensieri, i miei desideri? Pensiamo questo e non dimentichiamo che il criterio
è l’Incarnazione del Verbo. Il Verbo è venuto in carne: questo è Gesù Cristo! Gesù
Cristo che si è fatto uomo, Dio fatto uomo, si è abbassato, si è umiliato per amore,
per servire tutti noi. E l’Apostolo Giovanni ci conceda questa grazia di conoscere
cosa succede nel nostro cuore e avere la saggezza di discernere quello che viene da
Dio e quello che non viene da Dio”.