Cile: la Chiesa sul conflitto in Araucania chiede di ascoltare il popolo Mapuche
La prima cosa urgente da fare per risolvere definitivamente il conflitto in Araucanía
è ascoltare il popolo Mapuche: lo ha evidenziato, parlando alla stampa locale, il
vescovo della diocesi di Temuco, mons. Héctor Eduardo Vargas Bastidas, commentando
quanto accaduto nei giorni scorsi. “Il clima è piuttosto teso – ha detto il vescovo
-, abbiamo avuto episodi di violenza già nel giorno di Natale, per diverse circostanze
e in diverse parti della regione. Tutto questo purtroppo provoca molto disagio, senso
di impotenza, così le persone sono tentate di farsi giustizia con le proprie mani,
ma così facendo, la causa giusta e legittima del popolo Mapuche perde il sostegno
che merita". Nell'Araucanía cilena, circa 700 km a sud della capitale, il cosìddetto
“Conflitto Mapuche” contrappone dagli anni 90 il più grande e importante gruppo etnico
del Paese agli agricoltori e agli imprenditori a causa della proprietà delle terre.
I Mapuche infatti hanno sempre considerato queste terre come loro patrimonio ancestrale.
"Prima di tutto si dovrebbe ascoltare il popolo Mapuche – ha sottolineato il vescovo
-. Dispiace che questo lavoro non sia stato fatto. Sono stati preparati degli incontri
per il dialogo, ma hanno avuto una durata molto breve". La nota inviata all’agenzia
Fides riporta le parole del vescovo di Temuco: "Il governo cileno è troppo in ritardo
su questa faccenda, così non si raggiungono gli accordi essenziali, le politiche statali
per la regione su questo problema. Quelli che vivono qui, più noi come Chiesa che
siamo al servizio di oltre 1.300 comunità Mapuche, ci rendiamo conto che il problema
è molto grave, è una cosa seria. Abbiamo un intero popolo in attesa e vediamo che
le soluzioni non arrivano". "Si parla di questioni essenziali che devono essere risolte:
territorialità, multiculturalismo, riconoscimento costituzionale. Qui nell'Araucanía
la volontà di dialogo c'è - ha concluso mons. Vargas Bastidas - tutti vogliono collaborare
perché il popolo Mapuche riesca ad avere delle risposte, ma dall'altra parte si muove
molto poco, in questo momento sento addirittura che tutto è completamente fermo".
(R.P.)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVIII no.
7