Thailandia. Riprendono le proteste di piazza contro l'esecutivo
Riprendono le proteste di piazza nella capitale thailandese, verso la paralisi decisa
dall'opposizione. Mentre i militari negano l'intervento, il Paese si avvia a una nuova
fase di instabilità. Da Bangkok, ci riferisce Stefano Vecchia:
Passata
la breve tregua in occasione del Capodanno, la protesta a Bangkok riprende slancio
verso quella che l'opposizione intende sia una mossa definitiva per spingere alle
dimissioni al governo guidato da Yingluck Shinawatra prima del voto anticipato previsto
per il 2 febbraio. La paralisi dichiarata a partire dal 13 gennaio, dopo alcuni
giorni di iniziative di sensibilizzazione nelle strade della capitale riprese da oggi,
riguarderà tutti i ministeri e uffici pubblici, le abitazioni del premier e dei membri
del governo, le principali arterie della città. Come confermato ieri sera da Suthep
Thaugsuban, coordinatore della protesta che include, oltre a partiti politici, anche
un gran numero di gruppi della società civile, a ministeri, dipartimenti, aziende
pubbliche, saranno tolte acqua e elettricità; chiesta l'assenza totale dal lavoro
dei pubblici dipendenti. Smentito il blocco delle linee di metropolitana e degli aeroporti,
ma non sono escluse dure azioni dimostrative per raggiungere l'obiettivo di porre
fine al governo e al controllo sul paese della famiglia Shinawatra, da vent'anni al
centro della vita politica e di vasti interessi economici. Inutile finora, almeno
apertamente, la ricerca da parte di governo e dei suoi oppositori di un sostegno delle
forze armate. Il premier ha avanzato la richiesta di un intervento che il 13 gennaio
supporti la probabile imposizione delle legge d'emergenza e garantisca l'ordine pubblico;
gli anti-governativi hanno chiamato più volte i generali a loro sostegno, ricordando
la comune fedeltà alla monarchia e ai valori tradizionali. I capi delle forze armate,
che da parte loro, hanno fatto sapere nella notte scorsa di non vedere alcuna opportunità
di un'azione diretta, faranno conoscere una posizione più precisa nelle prossime ore.
Intanto, le Camicie Rosse, filo-governative minacciano di portare centinaia di migliaia
di sostenitori nella capitale per contrastare le mosse dell'opposizione.