Autobomba nel quartiere Hezbollah a Beirut. Ban Ki-moon: preoccupante escalation di
violenza
Libano. Vittime e feriti per un'autobomba esplosa, ieri, nel quartiere di Hezbollah
nel sud di Beirut, vicino alla sede del canale televisivo di al-Manar. Per il Segretario
Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, “siamo davanti ad una preoccupante escalation
di violenza”. Massimiliano Menichetti:
Quattro
attentati in cinque mesi, ieri a Beirut l’ultimo "bollettino di guerra": 5 morti e
70 feriti per un’autobomba vicino alla sede del canale televisivo di al-Manar in un'affollata
e trafficata via ad appena 200 metri dalla sede dell'ufficio politico degli Hezbollah.
L'intero quartiere a sud di Beirut è controllato dalla milizia filo-iraniana, impegnata
da oltre un anno con migliaia di uomini a combattere nella vicina Siria a fianco del
regime di Damasco. E per questo è entrata nel mirino di gruppi sunniti estremisti,
sostenitori della rivolta. L'attacco non è stato ancora rivendicato ma due giorni
fa fonti di stampa locali avevano annunciato l'arresto di un saudita, Majid al Majid,
presunto leader di un gruppo qaedista che a novembre aveva rivendicato il duplice
attentato contro l'ambasciata iraniana a Beirut. Solo pochi giorni fa, il 27 dicembre,
il centro della capitale era stato scosso dall'uccisione, sempre con autobomba, dell'ex
ministro Muhamad Shatah - membro della coalizione politica anti-iraniana - e di altre
cinque persone. In quel caso, Saad Hariri, capo della coalizione, aveva puntato il
dito in modo implicito contro l'Iran e il regime siriano. E proprio questa situazione
rischia di far ripiombare il Libano in un passato fatto di caos e attentati, tanto
che il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ribadendo la preoccupazione
per l’escalation di violenza di questi mesi, ha fatto appello affinché “tutte le parti
nel Paese trovino unità nel sostegno delle istituzioni dello Stato, in particolare
dell'esercito e delle forze di sicurezza, nel loro lavoro di prevenzione di altri
atti di terrorismo, per la salvaguardia e la stabilità” del Libano.