Terra Santa. Il patriarca Twal: "Lavorare per una pace giusta e duratura"
“La nostra Terra Santa ha bisogno di fraternità tra i popoli, tra gli ebrei, i cristiani
e i musulmani. Sappiamo già che molti uomini e donne di buona volontà lavorano duramente
al servizio di una terra più fraterna, per una pace giusta, duratura, equa e sicura”.
Lo ha detto il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, celebrando questo giovedì
nella Città santa la solennità di Maria Santissima Madre di Dio. “La nostra vocazione
di cristiani - ha ricordato il patriarca - esige che ci mettiamo al servizio dei nostri
fratelli, dei nostri Paesi, per contribuire alla loro crescita. Sul piano sociale
e umanitario, molte associazioni cattoliche lavorano generosamente per venire in aiuto
agli abitanti di Gaza, ai numerosi rifugiati siriani che giungono nella nostra diocesi.
La pace cui dobbiamo mirare, il Cristo risorto ci chiama a trasmetterla soprattutto
in questa terra devastata dai conflitti ormai da molti anni” ha aggiunto mons. Twal
che ha esortato i religiosi della Terra Santa, cristiani e non, “a costruire una pace
sociale duratura, senza abbandonare la nostra fede, ma avendo un atteggiamento di
apertura nella verità e nell’amore, saldi nella nostra fede e nella gioia di condividerla,
sapendo tuttavia adattare il nostro discorso, perché possa essere ascoltato e capito.
La nostra fratellanza deve impregnare la nostra cooperazione nella missione per il
bene comune al di là delle rivalità e delle gelosie”. Il patriarca si è poi soffermato
sul tema della famiglia definita “la prima cellula in cui si forgia la fraternità".
"Conto su tutti voi nell’anno nuovo ormai vicino, che è posto sotto il segno della
famiglia in vista del Sinodo straordinario di ottobre 2014, consacrato a questo tema.
La famiglia - ha concluso - può partecipare alla costruzione di un nuovo umanesimo
di fratellanza in contrapposizione alla globalizzazione dell’indifferenza e la nostra
Chiesa deve rilevare le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione
come ci invita il documento di preparazione al Sinodo. (R.P.)