Pakistan. I leader religiosi: il 2014 sia un “anno della pace” nel Paese
Il 2014 sia “un anno di pace e riconciliazione” in Pakistan: è l’appello lanciato
dai leader cristiani e di altre comunità religiose, riunitisi in un incontro interreligioso
a Lahore, nel nome del dialogo e dell’armonia. Come riferito all'agenzia Fides, mons.
Sebastian Francis Shaw, arcivescovo di Lahore, ha rimarcato che “l’effetto del dialogo
tra di noi è quello di renderci vicini l'uno all'altro, e di eliminare la paura e
il sospetto”. “La nostra terra del Pakistan è molto fertile per il dialogo e crediamo
nel Dio misericordioso che dà speranza e energia per vivere insieme. E’ bello vedere
e sentire preghiere per la pace alzarsi da chiese, moschee, temli indù e sikh: questo
contribuisce a creare una atmosfera di armonia nel Paese”. L’arcivescovo ha lanciato
un appello perché “la luce di Dio illumini l'oscurità nei cuori, portando una speranza
di pace ”. Fra i leder musulmani partecipanti, Sohail Ahmed Raza , capo della gioventù
musulmana dell’organizzazione “Minhaj-ul-Quran” ha espresso l’auspicio che “il 2014
possa essere l'anno di una pace duratura in Pakistan”, mentre il mufti Muhammad Ashiq
Hussain, capo della madrasa (scuola islamica) locale, ha parlato del messaggio di
pace del Natale, affermando che gli incontri interreligiosi “aiutano i pakistani a
crescere nel rispetto reciproco e a costruire un Pakistan prospero”. Il leader sikh
Sardar Gernail Sing ha detto che “urge dire a tutti i nostri figli di essere vicini
gli uni gli altri e di tenere accese le piccole luci della pace e della riconciliazione,
perché il nostro Paese sia posto tranquillo dove vivere”. Anche il leader indù Bhagat
Lal ha sottolineato che “è buona tradizione che leader e credenti di tutte le fedi
continuino a incontrarsi spesso: siamo tutti pakistani e vogliamo la pace nella nostra
patria”. L’incontro di Lahore è stato organizzato dal “Consiglio per il Dialogo Interreligioso”,
organismo promosso da alcuni sacerdoti cristiani come padre Inayat Bernard e padre
Francis Nadeem, che opera con l’intento di “creare un Pakistan pacifico, tollerante
e luminoso”. (R.P.)