Il titolo Fiat vola in Borsa: governo e sindacati ottimisti
Mattinata euforica in Borsa a Milano per il titolo Fiat, che è arrivata a guadagnare
il 12%, dopo l’annuncio dell’acquisto del 100% di Chrysler. I sindacati chiedono però
alla casa torinese di rafforzare gli investimenti in Italia. Il servizio di Alessandro
Guarasci:
Un po’ tutti
sembrano guardare con speranza alla nuova operazione della Fiat in terra Usa. I vertici
dell’azienda in una lettera ai dipendenti assicurano che il nuovo gruppo sarà un modello
di velocità e di efficienza. Per il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta
"l'acquisto di Chrysler da parte di Fiat è la dimostrazione delle capacità dell'industria
italiana sia in termini di immagini che sostanziali''. La Fiom-Cgil afferma che “prima
di festeggiare”, serve “capire i termini dell'accordo”. Più ottimiste invece Uil,
Ugl e Cisl. Il commento di Giuseppe Farina, segretario generale della Fim-Cisl:
R.
- É una notizia molto positiva per la Fiat, per i lavoratori della Fiat e per il nostro
Paese, perché colloca la nostra industria nazionale in un contesto globale nuovo e
in una dimensione nuova che aprirà nuove possibilità di mercato a livello internazionale.
D.
- Però, i dati ci dicono che il 2013 si è chiuso piuttosto male per la Fiat. Oggi,
serve una svolta nella creatività italiana applicata alle automobili, secondo lei,
anche e soprattutto in Fiat?
R. - Tutti i nuovi prodotti sono quasi - più meno
- stati definiti e da quelli che sono i risultati - penso alla 500, alla Panda - credo
non ci sia un problema di qualità del prodotto Fiat, anzi: i successi che la tecnologia
Fiat sta avendo anche negli Stati Uniti e in altre parti del mondo dimostrano che
ci sono tutte le competenze e le capacità per produrre buone automobili. Il nostro
problema è che c’è una crisi di consumi terrificante ed un governo che non sta reagendo
come dovrebbe. Per cui oggi il vero pallino passa in mano al governo. La Fiat ha fatto
degli investimenti, abbiamo un nuovo gruppo mondiale - che quindi guarda in modo più
favorevole alle prospettive -, abbiamo fatto gli accordi sindacali, ci sono gli in
investimenti in campo. Quello che manca è il mercato interno: quello europeo in generale,
ma il mercato italiano in particolare. Ma questo dipende dalle politiche economiche
del governo: se nessuno ha i soldi per acquistare macchine, diventa difficile chiedere
alla Fiat di venderle.