Il Papa all’Angelus rivolge il suo augurio cristiano per il 2014: violenze e ingiustizie
non ci lascino indifferenti
Ieri mattina dopo la Messa per la solennità di Maria Madre di Dio, il Papa all’Angelus
ha rivolto il suo augurio speciale per il 2014. Il servizio di Roberta Gisotti:
"Il mio augurio
è quello della Chiesa, è quello cristiano! Non è legato al senso un po’ magico e un
po’ fatalistico di un nuovo ciclo che inizia".
Tutti noi – ha ricordato
- abbiamo lo Spirito Santo ricevuto nel Battesimo:
"Lui ci spinge ad andare
avanti nella strada della vita cristiana, nella strada della Storia, verso il Regno
di Dio".
Quindi ha richiamato il tema della Giornata mondiale della Pace:“Fraternità, fondamento e via per la pace”, nella convinzione - ha detto – che
siamo “tutti figli dell’unico Padre”, “parte della stessa famiglia umana”, con “un
comune destino”, chiamati ad operare perché “il mondo diventi una comunità di fratelli
che si rispettano, si accettano nelle loro diversità e si prendono cura gli uni degli
altri”.
"Siamo anche chiamati a renderci conto delle violenze e delle ingiustizie
presenti in tante parti del mondo e che non possono lasciarci indifferenti e immobili:
c’è bisogno dell’impegno di tutti per costruire una società veramente più giusta e
solidale".
Da qui l’invito di Papa Francesco ad incamminarci tutti, da
ogni angolo della Terra “con più decisione sulle vie della giustizia e della pace”,
aiutati dal Signore:
“La pace, infatti, richiede la forza della mitezza,
la forza nonviolenta della verità e dell’amore”.
E si comincia con la pace
in casa:
“Giustizia e pace a casa, tra noi. Si incomincia a casa e poi si
va avanti, a tutta l’umanità. Ma dobbiamo incominciare a casa”.
Poi l’invocazione
a Maria perché il Vangelo della fraternità possa “abbattere i muri che impediscono
ai nemici di riconoscersi fratelli".
A lei, che estende la sua maternità
a tutti gli uomini, affidiamo il grido di pace delle popolazioni oppresse dalla guerra
e dalla violenza, perché il coraggio del dialogo e della riconciliazione prevalga
sulle tentazioni di vendetta, di prepotenza, di corruzione.
E ancora dopo
la preghiera Mariana, ricambiando gli auguri del presidente Giorgio Napolitano, Francesco
ha rivolto una benedizione particolare al popolo italiano “affinché, con il contributo
responsabile e solidale di tutti, possa guardare al futuro con fiducia e speranza”.
Infine un grazie per le tante iniziative di preghiera e di impegno per la pace in
ogni parte del mondo.
Più tardi, nel corso della giornata, c'è stata una cordiale
telefonata tra il Papa e il presidente Napolitano, occasione per uno scambio diretto
di auguri dopo le espressioni augurali pubbliche che erano state pronunciate appunto
martedì sera dal capo dello Stato e ieri all'Angelus da Papa Francesco.