Messaggio di fine anno di Napolitano: il 2013 anno inquieto, il 2014 sia migliore
Il 2013 è stato un anno tra i più pesanti e inquieti nella storia d’Italia. L’anno
che sta per cominciare deve essere invece diverso e migliore. Lo afferma il presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio di fine anno. “L'anno che
sta per terminare – ha affermato il Capo dello Stato – è stato tra i più pesanti e
inquieti che l'Italia ha vissuto da quando è diventata Repubblica. Tra i più pesanti
sul piano sociale e tra i più inquieti sul piano politico e istituzionale”. Si “potrà
uscire dalla crisi se si porterà fino in fondo un'azione comune nel rilancio della
crescita e dell'occupazione”. I sacrifici – ha poi osservato Napolitano rispondendo
a una lettera di un imprenditore - vanno fatti insieme ed è giusto che li facciano
anche i politici. Nel discorso di fine anno, il capo di Stato ha letto alcune lettere
ricevute da semplici cittadini. C'è un Vincenzo che scrive da un piccolo centro industriale
delle Marche che ha difficoltà a ritrovare un lavoro. E ancora Daniela, della provincia
di Como che racconta il caso del suo fidanzato “giovane per la pensione, già vecchio
per lavorare”. Un altro cittadino denuncia la condizione degli esodati. Nella politica,
nelle istituzioni e nei rapporti sociali – ha poi affermato Napolitano - sono necessari
"forti cambiamenti"."Il coraggio degli italiani – ha infine sottolineato il capo di
Stato - è in questo momento l'ingrediente decisivo per far scattare nel 2014 quella
ripresa di cui l'Italia ha così acuto bisogno”. Servono "lungimiranti politiche di
governo" e nuove regole per fare in modo che il Parlamento riguadagni il suo ruolo
centrale. (A.L.)