2013-12-31 18:30:55

La politica non esprime più l'interesse del Paese.
Nel 2014 servono proposte e progetti politici


Antonio Maria Baggio, docente di Filosofia Politica Istituto Universitario Sophia di Loppiano (Fi) RealAudioMP3
Noi da quasi un anno abbiamo un governo che ha messo insieme centrodestra e centrosinistra, in parte, dopo che queste forze si erano combattute in maniera ideologica, addirittura distruttiva per il bene comune. E' una sequenza di avvenimenti che certamente dà un’idea dell’Italia che politicamente non riesce a esprimere una visione del Paese e una strategia. E questo era ciò che noi volevamo ottenere con le elezioni di febbraio: cioè, si voleva che ci fosse una maggioranza chiara in grado di dare una visione del Paese. Non ci siamo riusciti. Ora dovremo riprovarci, perché questo governo è nato con un tempo a scadenza. Perciò, noi abbiamo davanti la necessità di fare la riforma elettorale, dobbiamo finire il 2014 con importante occasione della presidenza dell’Unione Europea e poi andare al voto.
C’è sfiducia nei politici, il loro gradimento è al 5%. Questo perché non sono stati scelti. L’altro aspetto è la capacità di questa classe politica di rappresentare le esigenze del Paese, e qui siamo ad un livello veramente molto basso, proprio per il fatto che molti di questi politici non sono maturati politicamente in un rapporto con i cittadini. Ora, noi dobbiamo lavorare per rimediare a queste cose e penso che lo si possa fare se si riesce ad avere una maggioranza – che sia di centrodestra o di centrosinistra, non importa – purché sia un governo politicamente stabile, capace dunque di affrontare le esigenze dei cittadini con serietà, stabile per poter fare delle riforme e affrontare alcune grandi questioni che noi dobbiamo porci immediatamente e sulle quali siamo in ritardo di almeno 20 anni. Sul fronte del laicato cattolico, quello che non vediamo è un’espressione del cattolicesimo nel suo insieme. Questa dovrebbe essere, effettivamente, più marcata. Ma non è detto che debba esserlo attraverso un partito. Noi vediamo che Renzi è di matrice cattolica, Letta, che è il presidente del Consiglio, pure. E io credo che non sia estraneo alla cultura di Letta, una cultura cioè di radice cristiana che sa mettere insieme culture diverse. Quindi, io vedo un elemento di presenza e di testimonianza importante dei cattolici in politica. Quello che vorrei vedere di più è una presenza culturale: che non significa fare i concerti, significa fare proposte di progetti politici. Questi si possono fare anche da fuori del Parlamento e sulla base della Dottrina sociale cristiana. Secondo me, c’è un grande ruolo per i cattolici, se lo sappiamo interpretare in questo modo. (a cura di Luca Collodi)





Testo proveniente dalla pagina
del sito Radio Vaticana



































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