A Campobasso la 46.ma Marcia della pace. P. Zanotelli: cristiani leghino fede e
vita
“Signore insegnaci a lottare!”. Parte dalle parole che Papa Francesco, lo scorso settembre,
ha rivolto ai lavoratori durante la visita apostolica a Cagliari, il Convegno nazionale
di Pax Christi, che si è aperto ieri a Campobasso. E questo pomeriggio alla fine del
Congresso, che ha come tema “ Nel cantiere della fraternità: lavoro, diritti e accoglienza”,
si svolgerà nel capoluogo molisano, la 46.ma Marcia Nazionale per la Pace, organizzata
dal movimento in collaborazione con la Conferenza episcopale italiana (Cei). Sul tema
dell’incontro, le parole di padre Alex Zanotelli, direttore di Mosaico di Pace,
al microfono di Marina Tomarro:
R. - Certamente,
il tema si ispira alle parole del Papa a Cagliari, ma insieme a questo “insegnaci
a lottare”, mi viene spontaneo ricordare la grande figura africana di Nelson Mandela,
la cui vita è stata una lotta. Penso che oggi, come dice il Papa anche nella sua Esortazione,
sia fondamentale pregare la contemplazione: ma questa non è vera preghiera se non
ci spinge poi a lottare e a impegnarci a cambiare “strutture di peccato”, come le
chiamava Papa Wojtyla.
D. - Lavoro, diritti ed accoglienza: questo trinomio
in che modo si unisce?
R. - E’ un impegno gravissimo in questo momento difficilissimo
per l’Italia. La Chiesa, le comunità cristiane, le parrocchie, le diocesi si impegni
su questi tre temi fondamentali. Prima di tutto diritti, accoglienza e lavoro, proprio
perché è una situazione difficile per tantissima gente. Io vivo a Napoli e tantissima
gente ha perso il lavoro e il 60% dei nostri giovani non ha lavoro. Questo è davvero
grave. Come comunità cristiane, dobbiamo essere al fianco di chi sta soffrendo. In
secondo luogo, accoglienza e diritti per tutti. E’ bello quello che il Papa ha detto:
“La carne dei rifugiati è la carne di Cristo”. Che i diritti siano per tutti e non
solo per alcuni, anche in questo nostro Paese.
D. - Di concreto, che cosa
si potrebbe fare di più?
R. - Io chiedo ai nostri pastori di essere molto più
decisi in una critica a questa realtà che si sta deteriorando. Ecco, questo legare
fede e vita, cui Papa Francesco ci esorta così tanto, è il salto in più che deve avvenire
nelle comunità cristiane.
D. - Questo Convegno annuncia anche quella che è
la Marcia per la Pace: cosa vuol dire questo evento della marcia?
R. - Siamo
arrivati al punto in cui abbiamo speso l’anno scorso 1.752 miliardi di dollari - in
un anno! - per le armi. Allora, dobbiamo cominciare a dire: “Non possiamo accettare
questa maniera di procedere!”. In questo mondo, le armi servono a mantenere i privilegi
di pochi! Come missionario io dico: “No!”. Dobbiamo investire in vita e non in morte.
Ecco il significato di questa marcia.