2013-12-30 12:36:49

Bangladesh: la polizia sigilla la capitale. Proteste contenute


Come temuto, le manifestazioni congiunte di opposizione politica e movimenti islamisti per chiedere le dimissioni del governo guidato da Sheikh Hasina Waheed, si sono trasformate ieri in un duro, anche se limitato, confronto con le forze di sicurezza, in particolare nella capitale Dhaka. Qui la polizia, almeno 10.000 effettivi affiancati da corpi d’intervento rapido dell’esercito, ha utilizzato cannoni ad acqua e lacrimogeni - riferisce l'agenzia Misna - per impedire il grande raduno previsto dalle opposizioni. Un manifestante è stato ucciso da un colpo d’arma da fuoco. Per la prima volta in campo, chiamati dal governo, i militari, mentre l’opposizione ha confermato l’impossibilità per la leader del maggiore partito che si oppone alla Lega Awami del premier, il Partito nazionalista del Bangladesh, di partecipare alle manifestazioni perché di fatto agli arresti domiciliari. Oggi la signora Khaleda Zia, a capo di una coalizione di 20 partiti contrari all’esecutivo in carica, ha ribadito che l’impegno anti-governativo si intensificherà. Lontana dall’essere espressione di ampia partecipazione, negata anche dalle forti misure di sicurezza, la Marcia per la democrazia di ieri ha visto solo poche centinaia di manifestanti, che in diversi casi hanno fatto uso di piccoli ordigni esplosivi e bottiglie incendiarie. Misure preventive da parte dei servizi di sicurezza hanno portato all’arresto di un migliaio di esponenti della protesta e al blocco delle comunicazioni stradali, ferroviarie e navali verso la capitale, praticamente isolata. Oggi la situazione è calma ma carica di tensione, tenuta sotto stretta sorveglianza a Dhaka e altrove. Il governo prosegue la sua marcia di avvicinamento al voto del 5 gennaio, boicottato dalle opposizioni che chiedono che a guidare il Paese verso il voto sia un gabinetto di personalità indipendenti, e la situazione resta insieme tesa e imprevedibile. (R.P.)








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