2013-12-28 07:41:12

Rinforzi dell’Onu in Sud Sudan mentre il governo fa aperture ai ribelli


Sono arrivati i primi rinforzi dell’Onu alla sua missione di pace in Sud Sudan (Unmiss) e altri ne arriveranno nelle prossime ore. In meno di due settimane, gli scontri tra forze governative e ribelli legati all’ex presidente Machar hanno causato la morte di circa mille persone. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

In tutto un contingente di 6000 militari e agenti di polizia, per mantenere la sicurezza nelle basi dell'Onu, dove, dal 15 dicembre, inizio delle violenze, hanno trovato rifugio oltre 60 mila persone. Intanto, sembra arrivino aperture da parte del governo, che annuncia: saranno liberati diversi detenuti politici accusati di avere tentato il fallito colpo di Stato contro il presidente Salva Kiir. Il rilascio è una delle condizioni poste dai ribelli per i colloqui di pace con Juba, per i quali stanno lavorando i mediatori dei Paesi dell'Africa orientale. In particolare, si sono mossi il presidente del Kenya e il primo ministro etiope per porre fine a quello che si presenta come un conflitto interetnico: ricordiamo che le forze del presidente Kiir sono di etnia Dinka mentre quelle del rivale, l'ex vicepresidente Machar sono di etnia Nuer. Ma bisogna ricordare che il terreno di scontro in particolare è l’Alto Nilo, la più grande regione petrolifera del Sud Sudan. E mentre si parla di successo nelle mediazioni, un portavoce dell'esercito di Juba fa sapere di avere sconfitto le forze di Machar nella città di Malakal, capitale dell'Alto Nilo.







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