Musei italiani: aperture straordinarie per le feste di Natale
Grande affluenza di visitatori ieri in tutta Italia in occasione della giornata di
ingresso gratuito fino a mezzanotte nei luoghi d’arte statali. L'iniziativa del ministero
dei Beni Culturali seguiva l'apertura straordinaria dei musei a Natale e precede quella
che ci sarà il prossimo 1 gennaio. Paolo Ondarza ne ha parlato con Cristina
Acidini, soprintendente per il polo museale fiorentino:
R. - Si tratta
di un’opportunità che si rivolge a chi ama e conosce i musei e i luoghi d’arte, ma
soprattutto - direi - a chi nel quotidiano magari non è nella possibilità o anche
soltanto nella disponibilità di avvicinarsi al mondo del museo. È un’occasione che
può attirare fasce di pubblico meno viste nei musei, come i giovani adulti.
D.
- Qual è la risposta del pubblico?
R. - Molto buona, l’affluenza registra numeri
molto alti e, credo, che in questo modo si avvantaggino i cittadini che sono i primi
‘invitati’ a queste circostanze speciali; però, anche i visitatori, che nelle città
d’arte non mancano mai in questo periodo, evidentemente godono di questa opportunità.
D.
- L’arte non è solo distrazione, intrattenimento. L’arte forma e contribuisce a elevare
anche lo spirito e quindi a riprendere respiro…
R. - Noi siamo convinti che
l’arte sia un fattore di incivilimento anche inconsapevole; essere partecipi della
grande bellezza che l’Italia ha ereditato dal suo lungo passato - e che continua a
creare ed esportare nel mondo - è un modo per vivere il nostro tempo con una marcia
in più, con una risorsa interiore che credo migliori la qualità della vita, anche
a livello inconscio.
D. - Stiamo parlando poi di un settore di cui l’Italia
è particolarmente ricca. Anche il Papa recentemente ha sottolineato questo aspetto.
Quanta coscienza c’è, a suo parere, di questo tra gli italiani?
R. - Certo,
il sistema formativo non aiuta, perché oggi l’insegnamento della storia dell’arte
è molto ridotto e c’è sempre la minaccia di abolirlo. Nei Paesi dove questo è accaduto,
i colleghi si lamentato che il museo sia percepito come una realtà sempre più distante.
Quindi, credo, dobbiamo fare di tutto per allargare la consapevolezza e l’apprezzamento
del territorio attraverso i canali formativi tradizionali, ma anche attraverso iniziative
come queste che, almeno per un giorno, sono veramente rivolte a tutti.
D. -
E iniziative analoghe, ma diverse nella forma, ci saranno anche nei prossimi giorni.
Mi riferisco in particolare al 1° gennaio, quando ci saranno delle aperture straordinarie
di alcuni luoghi espositivi museali in tutta Italia…
R. - Fa bene a sottolineare
la straordinarietà di questo provvedimento, perché la legge vigente prevede solo tre
giorni di chiusura all’anno per i musei: il 1° gennaio, il 1° maggio e il 25 dicembre.
Quindi ci sono delle difficoltà ad aprire luoghi che dovrebbero essere chiusi. Bisogna
reperire delle risorse, bisogna che il personale aderisca volontariamente a progetti
straordinari. Questo accade, naturalmente, non per tutti i musei, ma per alcune realtà
che permettono comunque di tenere aperti i luoghi della cultura.
D. - E per
continuare a pensare iniziative di questo tipo, occorre continuare ad investire sul
patrimonio culturale ed artistico in Italia …
R. - Investire nei bei culturali
e nella loro apertura e fruizione mi sembrerebbe una strada certamente consigliabile
per qualsiasi governo.