Egitto, il portavoce della Chiesa cattolica: popolazione esasperata dal terrorismo
islamico
Sale la tensione in Egitto dopo i recenti attacchi terroristi contro la stazione di
polizia di Mansoura (il Cairo) e l'esplosione a bordo di un autobus di linea a vicino
a Nasr City a pochi metri dall'Università islamica di al-Azhar. In vista del Natale
ortodosso (7 gennaio) cresce anche il timore degli attentati contro i cristiani copti
che, dopo la proclamazione dei Fratelli Musulmani come "gruppo terrorista" da parte
del governo, rischiano una nuova ondata di violenza simile a quella avvenuta il 14
agosto scorso. Intervistato da AsiaNews, padre Rafic Greiche, portavoce della Chiesa
cattolica egiziana, sottolinea che "il rischio di violenze è alto e lo è anche la
paura fra la popolazione cristiana. Tuttavia questo clima non ha impedito ai cattolici
di celebrare il Natale e lo stesso avverrà per i copti-ortodossi". In questi giorni
esercito e polizia hanno iniziato a pianificare varie misure di sicurezza per proteggere
i luoghi di culto dove il prossimo 7 gennaio si terranno i festeggiamenti per il Natale
ortodosso. In molti temono manifestazioni violente e attacchi in occasione della seconda
seduta del processo contro l'ex presidente islamista Mohamed Morsi prevista per l'8
gennaio 2014. Tawadros II, patriarca della Chiesa copta-ortodossa, starebbe valutando
con la polizia la possibilità di anticipare le funzioni religiose per meglio difendere
i luoghi di culto da eventuali attacchi terroristi. P. Greiche sottolinea che il Paese
è ormai martoriato dal terrorismo islamico: "Ogni giorno vi è un attacco, ma quello
contro la stazione di polizia è stato il più terribile con 15 morti e decine di feriti.
I Fratelli Musulmani si sono ormai alleati con i gruppi terroristi islamici legati
ad al-Qaeda responsabili dei numerosi attentati nella penisola del Sinai". "Gli islamisti
- nota il sacerdote - stanno cercando di seminare il terrore fra la popolazione, per
poter influenzare il risultato del referendum che si terrà fra il 14 e il 15 gennaio
2014". Secondo il portavoce della Chiesa cattolica, il Paese è ostaggio di una piccola
minoranza violenta e le persone sono stanche di questo clima. "Dopo l'esplosione dell'autobomba
alla stazione di polizia di Mansoura - continua - la popolazione ha assaltato diversi
negozi di proprietà dei Fratelli Musulmani. La società è esasperata da questi gruppi
terroristi". L'inserimento dei Fratelli Musulmani nella lista dei gruppi terroristi
da parte del governo egiziano ha aumentato il rischio di atti terroristi. P. Greiche
nota però che quanto accaduto non ha nulla di straordinario. "Fino al 2005 - afferma
- i Fratelli Musulmani erano nella lista dei gruppi terroristi di Stati Uniti ed Europa
e in seguito sono stati misteriosamente riabilitati. Ora essi sono semplicemente tornati
nella lista, perché i loro atti e i loro comportamenti sono propri dei movimenti terroristi".
Nei quartieri poveri del Cairo – riferisce AsiaNews- la paura e lo sconforto colpiscono
in modo indistinto musulmani e cristiani. La maggior parte delle chiese copte sorgono
in quartieri a maggioranza musulmana. Al Cairo e nelle grande città la polizia è in
grado di proteggere la popolazione, ma dove le autorità non sono presenti gli estremisti
islamici dettano legge. Lo scorso 23 ottobre nel villaggio di Tarshoub (Beni Suef,
Alto Egitto), centinaia di islamisti aizzati da un imam appartenente ai Fratelli Musulmani
hanno assaltato le abitazioni della minoranza cristiana, imponendo la chiusura della
chiesa. A scatenare la reazione degli islamisti è stata la nomina di un nuovo parroco.
Finora la polizia non ha arrestato gli aggressori e la chiesa resta chiusa.