4 morti in 24 ore in Egitto. I Fratelli Musulmani sfidano la messa al bando
È di almeno quattro morti – cinque secondo alcune fonti – 87 feriti e 265 islamisti
arrestati, il bilancio della giornata di duri scontri ieri in tutto l’Egitto tra sostenitori
dei Fratelli musulmani e forze dell’ordine. Nel Paese torna dunque ad acuirsi il braccio
di ferro tra sostenitori del deposto presidente Morsi e i principali apparati dello
Stato, dopo la messa al bando della Fratellanza Musulmana decisa dal governo lo scorso
mercoledì. Il servizio di Marco Guerra:
I disordini
sono scoppiati in diverse località dell’Egitto al termine delle preghiere del venerdì,
che è stata la prima giornata della nuova 'Settimana dell'Ira' proclamata in dai Fratelli
Musulmani contro il governo sostenuto dalla Forze Armate che, lo scorso mercoledì,
ha deciso di iscrivere il movimento del deposto presidente Morsi tra le organizzazioni
terroristiche. Tensioni si sono registrate in diverse città, dal Cairo ad Alessandria,
fino a Damietta e Ismailiya, citta' del canale di Suez. Le immagini delle tv mostrano
la polizia che usa idranti e gas lacrimogeni per fronteggiare centinaia di persone
armate di pietre e bastoni anche se il ministro dell’Interno ha accusato i dimostranti
di aver usato armi da fuoco e ordigni incendiari. Alla fine il bilancio parla di 5
morti e 265 manifestanti tratti in arresto. Dopo l’attentato contro un commissariato,
costato la vita a 16 agenti, e la successiva messa la bando dei Fratelli Mussulmani,
lo scontro tra gli islamisti e le istituzioni laiche dello Stato è tornata a tutto
campo. Un braccio di ferro che rischia di acuirsi in vista del voto di gennaio sulla
nuova costituzione che vieta movimenti politici di tipo confessionale. Il ritorno
alla clandestinità della fratellanza sembra preoccupare le cancellerie occidentali
che chiedono un processo politico inclusivo.