Il Papa ai giovani di Taizé: l'Europa ha bisogno del vostro impegno e della vostra
fede
L’Europa “ha bisogno del vostro impegno, del vostro coraggio e della vostra fede”
per superare i momenti difficili che ancora vive: è quanto afferma il Papa nel suo
messaggio ai giovani che si riuniscono a partire da questo sabato a Strasburgo, in
occasione del 36.mo incontro europeo promosso dalla Comunità ecumenica di Taizé. Papa
Francesco definisce fortemente simbolico l’incontro di quest’anno che si svolge contemporaneamente
in due diverse Nazioni, in Francia e in Germania, nelle regioni dell’Alsazia e dell’Ortenau:
“una terra lacerata da guerre che hanno fatto innumerevoli vittime, ma anche una terra
che porta una grande speranza, quella della costruzione della famiglia europea”. La
missione che vi siete prefissati per tutto il 2014 – ricorda il Papa ai giovani –
è quella di “cercare la comunione visibile tra tutti coloro che amano Cristo”. “Voi
– afferma ancora Papa Francesco – siete coscienti che la divisione tra i cristiani
rappresenta un grande ostacolo per la realizzazione della missione affidata alla Chiesa
e che la credibilità dell’annuncio cristiano sarebbe assai più grande se i cristiani
riuscissero a superare le loro divisioni”. Il Papa – si legge nel messaggio – “condivide
con voi la convinzione che sia possibile imparare molto gli uni dagli altri, in quanto
le realtà che ci uniscono sono numerose”. Concludendo il messaggio ai giovani di
Taizé, Papa Francesco auspica che attraverso la loro “testimonianza, lo spirito di
pace e di riconciliazione” evangelici possano diffondersi tra i nostri contemporanei.
I ragazzi, provenienti da tutta l’Europa, vengono accolti dalle famiglie e fino al
primo gennaio vivranno momenti di preghiera e riflessione. Debora Donnini ha
chiesto a frère Alois, priore di Taizé, quale sia il cuore dell’incontro di
quest’anno:
R. - Ci sono
due cose che vogliamo vivere insieme: la prima è vedere la Chiesa come una grande
amicizia, che dobbiamo allargare a tutti i cristiani. Oggi dobbiamo metterci insieme,
tutti i cristiani, per far capire al mondo il messaggio del Vangelo. La seconda cosa
è la riconciliazione tra gli uomini. Ci sono tanti conflitti. Qui a Strasburgo, pensiamo
alla riconciliazione tra la Francia e la Germania e in Europa. E questo cammino per
costruire un mondo nella riconciliazione deve continuare.
D. - Cosa sono le
quattro proposte per il 2014 di cui parlerete?
R. - Si tratta di questa comunione
della Chiesa che vogliamo approfondire durante tutto quest’anno a Taizé. Le quattro
proposte possono aiutarci in questo. La prima proposta è quella di andare nelle comunità
locali, nelle parrocchie. Noi non vogliamo creare un movimento di Taizé, ma i giovani
devono trovare la comunione nella parrocchia e nei movimenti che esistono. La seconda
proposta è quella di allargare le frontiere della Chiesa: non soltanto ritrovarci
tra di noi, ma andare verso gli altri, verso poveri. La terza proposta è quella di
pregare insieme agli altri in piccoli gruppi. La Chiesa è questa grande comunità,
ma dobbiamo trovare il modo di condividere maggiormente con gli altri. Infine, la
quarta proposta è la riconciliazione tra i cristiani.
D. - Ogni mattina, questi
ragazzi provenienti da tutta Europa, si ritroveranno in più di 200 parrocchie per
la preghiera. Poi, nel pomeriggio, ci saranno alcuni momenti di riflessione. Al centro
della vostra riflessione ci sarà appunto il tema della riconciliazione...
R.
- Sì. Ma sono diversi i temi che tratteremo nel pomeriggio. Parleremo della povertà;
ci sarà un incontro anche nella sinagoga e con musulmani qui a Strasburgo nella moschea.
Affronteremo temi concreti per concretizzare la riconciliazione e la comunione.
D.
- Oggi la gioventù europea è segnata da una parte dalla difficoltà dell’occupazione,
di trovar lavoro - in modo diverso a seconda dei Paesi – e dall’altra parte, vive
una situazione di forte secolarizzazione, con perdita di valori, difficoltà nella
fede … Cosa pensa possa aiutare di più i giovani d’oggi?
R. - La crisi materiale,
la mancanza di lavoro, la precarietà: questa è anche una crisi delle persone, dei
valori. Che senso ha la mia vita? Questa domanda è molto forte tra i giovani. Come
costruire un futuro? E per questo, dobbiamo approfondire la fiducia nella fede, nella
vita e negli altri. Aspettiamo 2.500 giovani provenienti dall’Ucraina, che in questo
momento si trovano in grandi difficoltà. Si domandano cosa ne sarà del futuro del
loro Paese. Dobbiamo iniziare ad ascoltarci gli uni gli altri per trovare in questo
comunione l’incoraggiamento.