Finita la protesta delle bocche cucite a Ponte Galeria. Il cappellano: "Servono regole
e tempi certi"
E’ terminata la protesta delle labbra cucite al Cie di Ponte Galeria a Roma, mentre
in tutta Italia sono diverse le manifestazioni per la chiusura dei Centri di identificazione
ed espulsione. Oggi a Ponte Galeria la visita di alcuni deputati del Pd per comunicare
la volontà di collaborazione del Governo, mentre le Acli chiedono l'istituzione di
un Garante nazionale per i rifugiati. Ma le paure e le speranze di questi giovani,
sono state espresse e raccolte in un messaggio che attraverso il cappellano don Emanuele
Giannone, hanno fatto arrivare al Papa. Il servizio di Gabriella Ceraso:
Gli onorevoli
del Pd diranno oggi agli immigrati che il governo vuole ridurre i tempi di permanenza
nei Cie e modificare la norma che attribuisce la convalida del trattenimento al giudice
di pace, ma per don Emanuele Giannone,cappellanoal Centro diPonte Galeria l’urgenza per i migranti è un’altra:
“L’appello che rivolgo
ai politici è di rivedere la legge sull’immigrazione, il rilascio dei permessi di
soggiorno e le espulsioni. E ciascuno faccia il proprio dovere. In questi giorni della
Prefettura che deve vigilare sulla struttura dei Cie, ancora non si è fatto vedere
nessuno. Quello di ridurre i tempi e di dare dei tempi certi, credo che sia il minimo
che dobbiamo a queste persone”.
"Se le immagini scandalose di Lampedusa
non avessero fatto il giro del mondo" aggiunge don Emanuele, probabilmente questo
Natale sarebbe passato ancora nell’indifferenza", " questi ragazzi stanno protestando
pacificamente, ma la loro paura è forte":
“Proprio quello che denunciano
è il non sapere quanti giorni rimarranno lì. E tenete conto che nel Cie, nonostante
la buona volontà delle forze dell’ordine, degli operatori, la persona è annientata
nella propria dignità. Volevano addirittura cucirsi gli occhi. Li ho pregati di non
farlo, proprio perché la vedevamo come una tortura. E loro mi hanno risposto dicendo:
per noi la tortura è iniziata il giorno in cui siamo entrati nel Cie".
“Mai
più tragedie come a Lampedusa”, “i migranti trovino accoglienza e aiuto” ha chiesto
il Papa il giorno di Natale, manifestando un’attenzione e una vicinanza che arriva
direttamente al cuore dei ragazzi di Ponte Galeria. Per questo è stato proprio il
Papa il destinatario di un loro messaggio:
“Loro mi hanno detto: 'Abbiamo
visto le immagini di quando si è recato a Lampedusa; abbiamo sentito le parole il
giorno di Natale e sentiamo che a lui possiamo raccontare le nostre storie, perché
sappiamo che lui le ascolta veramente, lui partecipa sinceramente a quello che è il
nostro dramma'”.