Egitto: scontri tra pro e anti Morsi. Kerry critica messa al bando dei Fratelli Musulmani
Un manifestante è morto nella notte al Cairo, in scontri tra sostenitori dei Fratelli
Musulmani e oppositori del deposto presidente islamista Mohamed Morsi. Resta quindi
alta la tensione nella capitale egiziana, all’indomani dell'attentato nei pressi dell’università
Al Azhar e dell'ondata di arresti contro esponenti della Fratellanza Musulmana, nei
giorni scorsi dichiarata dal governo “organizzazione terrostica”. Le autorità egiziane
hanno anche vietato la pubblicazione e distribuzione del quotidiano "Libertà e giustizia",
organo dell'omonimo braccio politico dei Fratelli Musulmani. Dal canto loro, gli islamisti
non desistono e stamane hanno ribadito l'intenzione di continuare le proteste. Da
Washington, la portavoce del dipartimento di Stato americano, Jen Psaki, ha riferito
che il segretario John Kerry, in una telefonata con il ministro degli Esteri egiziano,
Nabil Fahmy, ha "espresso preoccupazione" per la registrazione dei Fratelli Musulmani
come organizzazione terroristica. Kerry, ha aggiunto la Psaki, ha "sottolineato la
necessità di un processo politico inclusivo". Il fatto di considerare il movimento
islamista un gruppo terroristico rischia infatti di radicalizzare ulteriormente il
movimento e di allargare la spaccatura nel Paese. (M.G.)