Economia italiana, bilancio di un anno difficile. Le prospettive per il 2014: ripresa
senza occupazione?
Il 2014 dovrebbe essere l’anno della ripresa per l'Italia. Il governo punta a una
crescita dell’1% ma secondo la maggior parte degli economisti il Prodotto interno
lordo non crescerà più dello 0,7% e il timore è che a questo non corrisponda una ripresa
dell’occupazione. Alessandro Guarasci:
Il 2013
è stato un nuovo anno orribile. Il Pil è calato dell’1,8%, la disoccupazione ha raggiunto
il 12,5% e i ragazzi senza lavoro oramai sono 663mila. Il governo per il 2014 ha previsto
la decontribuzione per chi assume un giovane, il taglio del cuneo fiscale e incentivi
alla ripresa. Le aziende chiedono che si intervenga con maggiore decisione sulla spesa
pubblica. Manlio D’Agostino, vicepresidente dell’Unione Imprenditori e Dirigenti
Cristiani:
“Noi abbiamo un tesoro che dobbiamo riuscire a valorizzare, che
è la piccola e media impresa. Purtroppo, molto spesso si è parlato di privilegi, di
casta, di politica e non si è fatto caso al fatto che la riduzione della spesa pubblica
non è un togliere a qualcuno, ma un riequilibrare un sistema che in questo momento
penalizza chi produce e chi ha una funzione sociale essenziale e importantissima”.
Se
il Paese deve ripartire lo deve fare dal Sud. Dal 2007 ad oggi sono stati persi 43
miliardi di ricchezza e la disoccupazione colpisce un giovane su due. Sentiamo Daniele
Rossi, imprenditore calabrese della "Caffè Guglielmo":
“C’è una pressione
fiscale che credo in questo momento sia il vero nemico delle imprese: non si può pagare
più del 70 per cento di tasse! Ci sono due fattori fondamentali per l’impresa in questo
momento: l’internazionalizzazione e avere dei talenti italiani all’interno delle proprie
aziende. Credo che queste siano le alternative per fare formazione all’interno delle
aziende con – ovviamente – l’aiuto delle università: perché credo che alla base ci
debba essere una grande sinergia tra università e imprenditoria”.
Secondo
Unioncamere, la ripresa sarà guidata dai soliti noti: Lombardia, Emilia Romagna e
Piemonte.