2013-12-25 11:06:24

Sudafrica, padre Piccolboni: Natale, tempo di speranza per rendere più unito il Paese


Il Sudafrica ha celebrato quest’anno il Natale senza Nelson Mandela, morto lo scorso 5 dicembre all’età di 95 anni. Sul clima particolare di queste festività natalizie, ascoltiamo padre Gianni Piccolboni, missionario stimmatino, intervistato da Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

R. – Un Natale senza Mandela è un Natale in cui si sente una mancanza. Abbiamo visto che la gente africana non ha celebrato la morte, ma la vita di quest’uomo, un uomo che è riuscito a fare la differenza in quella nazione.

D. – Un uomo che ha ricordato l’insostituibile valore dato da Dio ad ogni vita…

R. – Ogni vita umana, ogni persona è preziosissima davanti ai suoi occhi. Quindi dovrebbe diventare il patrimonio di tutti noi. I patrimoni non sono quelli riconosciuti dall’Unesco o i patrimoni minerari: il patrimonio vero e proprio è ogni persona umana che diventa dono e benedizione per tutti.

D. – Il Natale è il tempo della speranza. Quali le speranze per il Sudafrica nel post Mandela?

R. – Credo che la speranza più bella è anche l’eredità spirituale che Mandela ha lasciato. Un uomo che ha voluto mettere insieme la nazione. Un uomo che ha voluto prima di tutto eliminare nel cuore – sia dell’uomo bianco sia dell’uomo nero – i sentimenti di odio, di invidia e di competizione. Questa, per me, è la prima eredità spirituale che ci lascia. Credo che sia la speranza più grande, che deve nascere nel cuore di ciascuno di noi e di ogni uomo che abbia la volontà di lavorare per il bene comune, di promuovere la persona umana.







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