2013-12-25 14:56:31

Messa di Natale a Betlemme. Il patriarca Twal: Gesù ci annuncia che la pace è possibile


“Da Betlemme è partito il messaggio della Salvezza; ed è a Betlemme che dobbiamo guardare, Gesù ci dice che la pace è possibile”: è il cuore del messaggio del patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, per la Messa di Natale a Betlemme. Emozionante la celebrazione della notte per i cristiani locali e per i pellegrini giunti numerosi. Da Betlemme, il servizio di Annalisa Consolo, del Franciscan Media Center:RealAudioMP3

Quando scende la sera, la piazza della Natività cambia decisamente volto e il rumore festoso della giornata cede il passo ad un’atmosfera più intima e raccolta. E’ la notte di Betlemme. Nella Basilica chiusa, i francescani hanno preparato la grotta, presso la mangiatoia. Momenti intensi anche per chi vive accanto a questo luogo da anni o per chi, prima delle solenni celebrazioni, in questa notte speciale ha potuto sostare per qualche attimo in silenziosa preghiera. Fuori, piano piano, la piazza si è rianimata. Tanti i fedeli in fila per accedere alla Messa di Mezzanotte nella Basilica di Santa Caterina. 1500 i biglietti distribuiti. Ascoltiamo alcuni pellegrini:

“E’ talmente tutto bello e emozionante, che non abbiamo parole”.

“E’ il posto di Gesù, è il posto – speriamo – della pace, anche, perché ho visto veramente tanta sofferenza e spero che questo sia una briciola in più verso la pace”.

“È la prima volta che mi trovo a Betlemme nel giorno di Natale: ho cercato di far coincidere le due cose ... E’ un momento emozionante: trovarsi nello stesso posto e nello stesso giorno nel luogo in cui Gesù è nato è un’emozione strana, non riesco a spiegarla …”.

Il culmine della notte di Betlemme è la Santa Messa di Mezzanotte cominciata subito dopo l’Ufficio delle letture. Presieduta dal patriarca latino di Gerusalemme Fouad Twal, è stata concelebrata da decine di sacerdoti. Presente anche, come consuetudine, il presidente palestinese Abu Mazen. In una chiesa stracolma di gente, soprattutto pellegrini provenienti da ogni parte del mondo, l’omelia del patriarca latino è stata un richiamo forte.

Ricordando tutti i drammi dell’umanità comprese le “difficili situazioni in Egitto e Iraq, e la tragedia siriana”, il patriarca Twal definisce una “lunga notte di conflitti, di guerre, di distruzione, di paura, quella nella quale è immerso il mondo e il Medio Oriente” in particolare. “O Bambino di Betlemme, siamo stanchi” – ha detto in tono accorato. “Ma non dobbiamo mai cedere alla disperazione – ha proseguito – perché Gesù Salvatore ci annuncia che la pace è possibile, che la fiamma della speranza rimane viva, che la giustizia, la pace e la riconciliazione verranno. Da Betlemme è partito il messaggio della Salvezza: ed è a Betlemme che dobbiamo guardare”, sperando ancora nella “pace di Cristo che è universale e basata sulla giustizia”.

“La nostra terra è santa – ha proseguito – e in quanto tale deve avere da noi una risposta di fedeltà perché la nostra permanenza in questa terra è una vocazione divina, una benedizione, un privilegio”. Infine, un appello per “i vescovi e le religiose della Siria che sono stati rapiti. In questa notte, preghiamo per il loro ritorno e perché sia loro restituita la dignità. Ricordati di loro, Signore, e di tutti i rifugiati”.

Intanto, alla stessa ora un’altra Messa, più intima più raccolta, è stata celebrata proprio nella Grotta presso l’altare della mangiatoia, partecipata in particolare dai fedeli della parrocchia cattolica latina di Betlemme e presieduta da loro parroco, Nerwan Nasser.

Verso l’una e trenta è terminata la solenne celebrazione in Santa Caterina. Il patriarca è sceso in Grotta con il Bambinello, per porlo nel luogo in cui avvenne la nascita del Figlio di Dio. Qui, per tutta la notte, si sono celebrerete Sante Messe, in un ininterrotto e commosso susseguirsi di canti, di preghiera e di commozione. Questa mattina il patriarca Tal ha celebrato la Messa pontificale di Natale in arabo e latino, per i cristiani locali. E’ questo, il luogo del Natale.







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