2013-12-25 15:11:45

L’Ordinario militare per l’Italia celebra la Messa di Natale con i soldati in Afghanistan


“I poteri umani non sono al servizio della pace finché non ‘caricano sulle spalle’ le persone loro affidate e finché non assumono e fanno proprie le loro croci”. Così mons. Santo Marcianò, ordinario militare per l’Italia, nell’omelia della Messa della Notte di Natale celebrata con il contingente italiano in Afghanistan, di stanza ad Herat. Alla presenza del ministro della Difesa e del capo di Stato Maggiore della Difesa italiani, il presule ha rivolto un pensiero ai due marò italiani detenuti in India, alle famiglie dei soldati impegnati all’estero e ai militari che hanno prestato servizio in situazioni di calamità naturali. “La Chiesa – ha detto - ve ne è grata e vuole, anche attraverso di voi, raggiungere le innumerevoli notti dell’uomo, per portare la luce di Cristo fino ai confini della terra e alle periferie dei cuori”. Poi il richiamo alla costruzione della pace sottolineando l’importanza di mettersi al servizio e di donare la vita per i propri fratelli. “L’'educazione alla pace, così come il Natale - ha affermato - richiede un cambio di vita in termini di sobrietà, giustizia, amore; un cambio possibile se si intravede la grazia di Dio che appare quando Dio si fa uomo, manifestando la dignità di ogni uomo e riportando l'uomo alla sua originaria dignità. Non ci capiti - come militari, come responsabili della cosa pubblica, come cristiani, come persone - di smarrire mai il senso della profonda dignità dell'uomo, di ogni uomo, di cui tutti siamo a servizio”. In giornata, dopo la visita a Kaia, presso il Comando Italfor, la celebrazione internazionale. Nel pomeriggio, tappa all'ambasciata italiana e il saluto ai militari italiani. Per l'Epifania è in programma un viaggio in Libano. (E. B.)







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