Ilva. Mons. Santoro: il Papa è vicino alla popolazione e vuole venire a Taranto
Papa Francesco è vicino alle famiglie tarantine alle prese con la drammatica vicenda
dell’Ilva. A sottolinearlo è il vescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro,
che nei giorni scorsi è stato ricevuto in Vaticano dal Pontefice. Al microfono di
Cristiane Murray, mons. Santoro parla dell’incontro e si sofferma sull’attenzione
del Papa per i problemi della città pugliese:
R. - Prima impressione:
è stata l’accoglienza di sempre del Papa, la stessa che vediamo quando incontra le
moltitudini, quando incontra gli ammalati, i bambini; ha avuto e ha manifestato nei
miei confronti la stessa attenzione. E poi, soprattutto l’interesse per la situazione
di Taranto, per questo conflitto aperto tra il lavoro della grande fabbrica siderurgica
e l’esigenza della salvaguardia della vita, della salute e dell’ambiente. Lui conosceva
già la situazione, e nonostante questo mi ha chiesto di approfondirgliela. Gli ho
presentato il quadro e, ascoltandomi, lui ha esplicitamente detto: “Don Filippo, ma
io voglio venire a Taranto! Desidero venire a Taranto!”; quindi il desiderio è proprio
chiaro. Gli ho detto: “Santità, il 2014 sarebbe un anno buono, perché, il Beato Giovanni
Paolo II che Vostra Santità proclamerà Santo, è stato a Taranto proprio 25 anni fa;
nel 1989”. Allora mi ha detto: “Filippo vedo la situazione, i miei viaggi internazionali
e poi ti dirò”. Quindi il desiderio c’è, la possibilità c’è; l’attenzione del Papa
verso le persone che vivono in situazioni dove ci sono problemi umani, sociali, come
succede in tutta Europa, in Italia - ma qui a Taranto in modo particolare -, è molto
chiara. Questo Papa ci comunica l’essenziale, la tenerezza di Dio per noi, la sua
vicinanza e ci chiede di continuare a portare l’essenziale, curare le ferite, riscaldare
i cuori. Questo è l’augurio di Natale che sotto il carisma, con il carisma di Papa
Francesco, rivolgo a tutti: che sia un Natale di fede, un Natale di solidarietà, un
Natale di speranza per tutti noi.
D. – Certo, la presenza del Papa così sensibile
alle questioni dell’ambiente e del lavoro sarebbe di grande incoraggiamento per questa
popolazione così sofferta ...
R. – Certamente! Quando sono tornato a Taranto
ho visto che le persone erano felicissime e dicevano: “Lo vogliamo tra noi, affinché
ci dia la speranza”; inoltre, anche per favorire quello che è stato il mio sforzo
in tutti questi mesi, lo sforzo dell’unità, del dialogo tra posizioni che spesso sono
opposte e di chiusura. Questo è stato il lavoro che ho fatto in questi due anni da
quando sono qui. E poi, quello che Papa Francesco favorirebbe: un dialogo tra le persone
e un attenzione precisa, rigorosa, sia al problema della salute che a quello del lavoro.
È una grande speranza per tutti!