2013-12-22 11:05:25

Nella primavera 2014 l'apertura del sito archeologico di Magdala


La presenza in Terra Santa di volontari vicentini consentirà l’avvio del sito archeologico di Magdala, che sarà aperto entro la prossima primavera. A stabilirlo un documento che sancisce la collaborazione tra la diocesi di Vicenza e la Custodia di Terra Santa. Per la prima volta, un gruppo italiano si occuperà della cura di un sito nella terra in cui ha vissuto Gesù. Il servizio è di Filippo Passantino:RealAudioMP3

L’impegno dei volontari della diocesi di Vicenza consentirà di visitare un nuovo luogo significativo della Terra Santa: il sito archeologico di Magdala, in Galilea. Un progetto possibile grazie a un accordo firmato dal Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, e dal vescovo della diocesi vicentina, Beniamino Pizziol. L’accordo prevede che, una volta terminati i lavori di allestimento del parco archeologico, da Vicenza arrivino a Magdala i volontari che rendano possibile l’apertura di questo spazio. I gruppi si alterneranno ogni 45 giorni. A coordinare l’iniziativa è don Raimondo Sinibaldi, direttore dell’ufficio diocesano pellegrinaggi:

R. - Per la prima volta, una diocesi italiana, in questo caso la diocesi di Vicenza, ha ricevuto il mandato dalla Custodia della Terra Santa di gestire un luogo santo che attualmente non è ancora aperto al pubblico. Questo luogo santo è la città natale di Maria di Magdala, chiamata successivamente Maria Maddalena. Si è scoperto che la città di Magdala era la città più importante di tutto il Lago di Tiberiade o Mar di Galilea, perché da lì transitavano tutte le merci che andavano e venivano per la Via Maris, quella strada che congiungeva l’Egitto con la Mezzaluna fertile.

D. - Quando comincerà questa vostra iniziativa?

R. - Questa nostra iniziativa comincerà tra qualche mese, perché attualmente nel sito si stanno operando delle sistemazioni per messa a norma, affinché i pellegrini e i visitatori possano entrarvi liberamente.

D. - Come nasce questo progetto?

R. - Il progetto nasce dal fatto che il nostro ufficio pellegrinaggi della diocesi di Vicenza oltre a portare avanti i pellegrinaggi, vuole aiutare i pellegrini a collocarsi in un determinato contesto storico, archeologico, geografico, topografico affinché questo contesto possa aiutare meglio a capire il “testo”, cioè la Parola di Dio, e che questa parola possa interpellare esisistenzialmente e vitalmente la nostra vita.

D. - L’apertura del sito sul lago di Galilea è prevista per la prossima primavera. Si tratta di una zona che gli archeologi francescani hanno riportato alla luce solo di recente...

R. - Questo sito è stato scavato negli Anni ’70 dal grande padre francescano, l’archeologo Virgilio Corbo, ma poi è rimasto sostanzialmente fermo perché padre Corbo ha iniziato i grandi scavi nella città di Cafarnao con una trentina di campagne di scavo. Negli anni successivi, il sito è stato chiuso al pubblico e solo nel 2006 un altro archeologo francescano, padre Stefano di Luca, ha ricominciato gli scavi, riportando alla luce tra il 2006 e il 2011 molti elementi interessanti.







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