Nella primavera 2014 l'apertura del sito archeologico di Magdala
La presenza in Terra Santa di volontari vicentini consentirà l’avvio del sito archeologico
di Magdala, che sarà aperto entro la prossima primavera. A stabilirlo un documento
che sancisce la collaborazione tra la diocesi di Vicenza e la Custodia di Terra Santa.
Per la prima volta, un gruppo italiano si occuperà della cura di un sito nella terra
in cui ha vissuto Gesù. Il servizio è di Filippo Passantino:
L’impegno dei
volontari della diocesi di Vicenza consentirà di visitare un nuovo luogo significativo
della Terra Santa: il sito archeologico di Magdala, in Galilea. Un progetto possibile
grazie a un accordo firmato dal Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa,
e dal vescovo della diocesi vicentina, Beniamino Pizziol. L’accordo prevede che, una
volta terminati i lavori di allestimento del parco archeologico, da Vicenza arrivino
a Magdala i volontari che rendano possibile l’apertura di questo spazio. I gruppi
si alterneranno ogni 45 giorni. A coordinare l’iniziativa è don Raimondo Sinibaldi,
direttore dell’ufficio diocesano pellegrinaggi:
R. - Per la prima volta, una
diocesi italiana, in questo caso la diocesi di Vicenza, ha ricevuto il mandato dalla
Custodia della Terra Santa di gestire un luogo santo che attualmente non è ancora
aperto al pubblico. Questo luogo santo è la città natale di Maria di Magdala, chiamata
successivamente Maria Maddalena. Si è scoperto che la città di Magdala era la città
più importante di tutto il Lago di Tiberiade o Mar di Galilea, perché da lì transitavano
tutte le merci che andavano e venivano per la Via Maris, quella strada che congiungeva
l’Egitto con la Mezzaluna fertile.
D. - Quando comincerà questa vostra iniziativa?
R.
- Questa nostra iniziativa comincerà tra qualche mese, perché attualmente nel sito
si stanno operando delle sistemazioni per messa a norma, affinché i pellegrini e i
visitatori possano entrarvi liberamente.
D. - Come nasce questo progetto?
R.
- Il progetto nasce dal fatto che il nostro ufficio pellegrinaggi della diocesi di
Vicenza oltre a portare avanti i pellegrinaggi, vuole aiutare i pellegrini a collocarsi
in un determinato contesto storico, archeologico, geografico, topografico affinché
questo contesto possa aiutare meglio a capire il “testo”, cioè la Parola di Dio, e
che questa parola possa interpellare esisistenzialmente e vitalmente la nostra vita.
D.
- L’apertura del sito sul lago di Galilea è prevista per la prossima primavera. Si
tratta di una zona che gli archeologi francescani hanno riportato alla luce solo di
recente...
R. - Questo sito è stato scavato negli Anni ’70 dal grande padre
francescano, l’archeologo Virgilio Corbo, ma poi è rimasto sostanzialmente fermo perché
padre Corbo ha iniziato i grandi scavi nella città di Cafarnao con una trentina di
campagne di scavo. Negli anni successivi, il sito è stato chiuso al pubblico e solo
nel 2006 un altro archeologo francescano, padre Stefano di Luca, ha ricominciato gli
scavi, riportando alla luce tra il 2006 e il 2011 molti elementi interessanti.